Storytelling. Arma dell’industria per le sfide future – Emily Patrolia, fondatrice e presidente di ESP Advisors, un’azienda americana che si occupa di comunicazione strategica, per l’industria ittica non c’è momento migliore di quello attuale per rivedere la sua narrativa e iniziare a condividere le sue storie.
Patrolia sottolinea l’importanza di comunicazioni e narrazioni coerenti per l’industria ittica, soprattutto in quest’epoca di maggiore attivismo e coscienza dei consumatori.
“Non è più sufficiente seguire le regole e fornire un prodotto eccezionale”, ha affermato. “Vediamo che i valori dei consumatori sono fortemente intrecciati con i prodotti che acquistano. È il modo in cui mostrano i loro valori, sia all’azienda, sia agli altri”.
Per raggiungere i consumatori moderni, i marchi di successo stanno incrementando i loro sforzi in pubbliche relazioni e sfruttando i social media, che oltre ad essere potenti e convenienti, sono canali ideali per lo storytelling proattivo, ha affermato Patrolia.
“I social media sono sempre di più la fonte principale da cui la maggior parte delle persone attinge per conoscere il loro mondo, vedono cosa fanno i loro amici, cosa gli piace, di cosa parlano e a cosa sono interessati. Ed è un posto fantastico per la pubblicità mirata”, ha detto.
Per le industrie il tempismo è diventato un fattore critico nella narrazione digitale, ha aggiunto Patrolia, in particolare per quelle che dipendono dalle risorse naturali come l’ittico.
“Le pubbliche relazioni e la comunicazione, oltre al marketing, non sono mai stati così importanti. Se non sei là fuori a raccontare attivamente la tua storia, rimarrai indietro e qualcun altro racconterà la sua”, ha detto. “Questo è vero soprattutto per le industrie operanti in settori dipendenti dalle risorse naturali in quanto c’è un nesso imprescindibile con l’ambientalismo e con le questioni legate alla sostenibilità, che oggi sono al primo posto per molti consumatori”.
Secondo Patrolia lo storytelling di settore può fare molto quando arriverà inevitabilmente un altro “Seaspiracy“.
“Ci saranno sempre film come Seaspiracy”, ha detto. “Educando i consumatori li aiuterai, quando vedranno un altro film come questo, ad analizzarlo in modo più critico”.
Gli esseri umani sono “psicologicamente programmati per godersi una buona storia”, ha spiegato Patrolia, e “ci sono così tante storie da raccontare attraverso gli occhi dei pescatori”, che ci sono grandi opportunità per l’industria in generale.
“Sapere come raccontare la tua storia in modi nuovi e interessanti – a volte hai solo 60 secondi o 140 caratteri come su Twitter – sarà la chiave per riuscire a trasmettere quel messaggio in un modo davvero avvincente”, ha detto.
Storytelling – Quali le domande da porsi?
Patrolia ha consigliato alle aziende ittiche di considerare diverse domande quando si pensa a come raccontare le proprie storie online:
- Chi è il mio pubblico?
- Come interagisce con il mio marchio?
- In che modo il mio marchio differisce dai concorrenti?
- Come voglio che il mio marchio sia percepito?
- Qual è la mia storia principale?
Il processo non deve essere complicato: la storia principale di un’azienda “può essere qualcosa che sembra davvero ovvio, motivo per cui è importante riflettere con il vostro team”, ha osservato Patrolia.
“Può essere il messaggio più semplice, ma può diventare qualcosa di veramente potente”, ha detto.