La pandemia del COVID 19 ha letteralmente e materialmente minato la continuità e la garanzia economica e salariale del settore pesca.
Nell’ombra, questa piaga purtroppo ha anche segnato e bloccato l’ambito professionale. Le speranze di molti marinai di poter avere uno sbocco di carriera e uno spiraglio professionale sono state azzerate. A volte non si ricorda che per poter comandare un motopesca o dirigerne le macchine, servono dei titoli professionali marittimi che si acquisiscono mezzo esame presso le Capitanerie di Porto. Non si pensa alla mole di studio che c’è dietro al diventare comandante o direttore di macchina. Si da tutto per scontato.
Questa pandemia ha fatto si che tutti gli esami calendarizzati presso le Capitanerie d’Italia fossero giustamente, posticipati a data da destinarsi, innescando un blocco di carriera per coloro i quali avevano voglia di intraprendere il mare in qualità di comandanti e/o direttori di macchina.
Ci sono poi realtà in qui i padri, giunti ad età pensionistica, passano con orgoglio e soddisfazione il timone al figlio ma questi, a causa del posticiparsi delle date degli esami, per ora non può accadervi è quindi si dovrà optare per un comandante esterno al nucleo familiare oppure al disarmo momentaneo della nave.
Sicuramente gli esami riprenderanno al più presto e i candidati potranno coronare il loro sogno, ma nel frattempo l’entusiasmo degli aspiranti comandanti e direttori di macchina va scemando e lo sconforto prende il sopravvento. Senza contare il difficile lavoro che armatori e Capitanerie stanno facendo per poter sopperire alle scadenze della documentazione in possesso ad un motopesca, per far sì che questo possa continuare il suo esercizio lavorativo in sicurezza e a norma di legge.
Ma tornerà a sorgere il sole e si tornerà a solcare il mare.