Un’acquacoltura all’avanguardia migliora la qualità delle alghe – Partire dall’innovazione delle tecniche utilizzate negli impianti di acquacoltura per arrivare ad alimentare, con i nutritivi presenti negli effluenti ittici, le colture di alghe. È questo quanto suggerito da uno studio pubblicato lo scorso agosto sulla rivista scientifica Innovative Food Science & Emerging Technologies e condotto dal dottorando Doron Yehuda Ashkenazi, sotto la guida del Prof. Avigdor Abelson dell’Università di Tel Aviv e del Prof. Alvaro Israel dell’Israel Oceanographic and Limnological Research Institute (IOLR) di Haifa.
La ricerca presenta un approccio innovativo all’acquacoltura che integra pesci e alghe, dedicato ad arricchire queste ultime con composti nutritivi. La tecnica prevede l’afflusso degli effluenti ittici ricchi di sostanze nutritive in collegate vasche per la coltivazione delle alghe. Un processo che, secondo la ricerca, ha consentito, al giorno, fino al 25% di aumento della biomassa delle alghe e aumenti rilevanti della quantità di proteine, amido, e minerali in pochi giorni.
Uno scatto in avanti per le alghe, già considerate superfood, che così andrebbero a consolidare il loro ruolo di fonte di cibo alternativa, sostenibile e salutare.
Lo studio nasce dalla consapevolezza dell’aumento della richiesta da parte del pubblico di prodotti alimentari più sani e rispettosi dell’ambiente e dall’aumento della domanda di alghe sempre più popolari come sostituti proteici di latticini e carne e prese di mira da quel segmento di consumatori che ha scelto di seguire una dieta vegana.
Un’acquacoltura all’avanguardia migliora la qualità delle alghe