I mitilicoltori liguri alle prese col flagello dei pesci predatori possono già contare su fondi comunitari per proteggere le loro imprese e la Commissione europea “non sta prendendo in considerazione ulteriori interventi a livello dell’Ue”. Così il commissario europeo alla Pesca e affari marittimi Karmenu Vella risponde all’interrogazione dell’eurodeputata Renata Briano (Pd), che chiedeva “studi, misure preventive e strumenti sostenibili a sostegno delle zone italiane di produzione di mitili, ostriche e vongole”, dalla Spezia a Trieste, fino a Gaeta.
“Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) consente agli Stati membri di stanziare fondi per l’acquisto di attrezzature destinate a proteggere le imprese acquicole, compresi gli allevamenti di molluschi, dai predatori selvatici” riferisce Vella. “Gli allevamenti di molluschi potrebbero avvalersi di questa possibilità per coprire in parte il costo delle misure di contenimento necessarie per contrastare l’azione predatrice dell’orata e di altre specie” spiega il commissario europeo alla Pesca, secondo cui “nei casi in cui le fughe da un allevamento ittico possono contribuire alla crescita della popolazione locale, i finanziamenti del FEAMP potrebbero essere utilizzati anche per installare attrezzature che riducano i rischi di fughe, poiché il Fondo può sostenere gli investimenti volti ad attenuare l’impatto negativo delle imprese acquicole sull’ambiente”. Essendo “questioni di portata locale e già disponibili finanziamenti Ue per sostenere i soggetti interessati, la Commissione non sta prendendo in considerazione ulteriori interventi a livello dell’Ue” conclude Vella.
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