“Sarà il mandato più verde che l’Europa abbia mai visto. E sarà anche molto blu.” Chiude la sua audizione così, con una frase che tradisce l’entusiasmo un po’ ingenuo della sua giovane età, ma che gli permette di strappare applausi spontanei dalla platea. Virginijus Sinkevičius ha superato ieri pomeriggio, 3 ottobre, la prova del nove davanti agli eurodeputati delle commissioni Pesca (PECH) e Ambiente del Parlamento europeo.
Il disco verde è stato comunicato in serata dal liberale francese Pascal Canfin, presidente della commissione ENVI, che ha aggiunto di essere felice di avere un ventottenne a guidare l’ambizione europea su biodiversità, oceani, pesca, economia circolare e obiettivo di inquinamento zero.
Va riconosciuto al presidente eletto Ursula von der Leyen di averla vista lunga: è proprio la sua giovane età ad attirare una generalizzata benevolenza tra gli eurodeputati. Sinkevičius lo sa e insiste su questo aspetto nel suo discorso d’apertura: “Aver scelto qualcuno nato dopo il crollo del muro di Berlino è un segno di fiducia verso la mia generazione,” ha detto, aggiungendo che Europa per lui vuol dire sì libertà e opportunità, ma anche responsabilità. “Gli scioperi per il clima di questi giorni sono la dimostrazione che la mia generazione è pronta a prendersi le proprie responsabilità.”
Poi arriva il momento di rispondere alle domande, e lì Sinkevičius ha sfoggiato una certa dimestichezza nel trattare temi specifici ambientali e del settore ittico, dimostrando di aver perlomeno fatto i compiti a casa. Non è sembrato tuttavia molto convincente quando, incalzato sulla questione della ‘sparizione’ del termine pesca dalle sue attribuzioni, ha detto: “Credo bisogna guardare oltre al titolo, al contenuto. Ambiente e pesca non possono essere separati,” spiega il lituano.
Dopo aver eluso una domanda posta dalla leghista Rosanna Conte sullo status del Mediterraneo, è stato ripreso dal presidente di commissione PECH Chris Davies che lo ha invitato a rispondere. Dopo il rimbrotto, ha spiegato che bisogna insistere sui piani multi-annuali ma anche sulla necessità di valutare quanti più stock possibili e raccogliere il maggior numero dati per ottenere un approccio sostenibile.
Anche su Brexit, ha naturalmente confermato che l’incertezza è il problema peggiore e che non è ancora chiaro quando e come avverrà. Sinkevičius ha però incontrato nelle scorse settimane il negoziatore per l’Ue Michel Barnier che lo ha aggiornato sullo status delle trattative. “Posso dire che siamo preparati a ogni scenario,” ha detto il lituano, lasciando intendere che sarà ancora Barnier a occuparsi della patata bollente Brexit tout court, e quindi anche di pesca. “Conosce il settore molto bene ed è stato anche ministro della Pesca in Francia,” ha concluso Sinkevičius.
Sul FEAMP ha optato per seguire la linea del suo predecessore Karmenu Vella: trovare la migliore soluzione non può contraddire gli obiettivi di sostenibilità contenuti nella Politica Comune della Pesca (PCP) né l’impegno a realizzare l’obiettivo di sviluppo sostenibile 14. “Ulteriori ritardi saranno inaccettabili, bisogna partire dal 2021,” ha riferito Sinkevičius.
Sempre sul FEAMP un deputato olandese ha chiesto se fosse davvero necessario escludere l’acquisto di nuove barche con metodi di cattura più selettivi dal FEAMP. “Non sono sicuro che costruire nuove imbarcazioni sia il modo migliore di spendere soldi pubblici e non va in direzione della PCP,” ha detto il lituano, che ha ricordato anche come sia necessario investire comunque su reti più ‘selettive’.
Qualche lieve altro scivolone su domande ambientali riguardanti il filtro microplastica nelle lavatrici da promuovere in una direttiva (che esiste già), su come garantire l’applicazione dell’organismo europeo REACH, ma anche su una domanda di interesse quasi locale su un problema di onde radio in Croazia. Ma nonostante la prestazione non impeccabile, è riuscito a ispirare fiducia anche a chi non è del suo partito.
“Sinkevičius è un uomo dal grande potenziale. Anche se non sono d’accordo con tutto quanto ha detto durante l’audizione, siamo pronti a supportarlo e a lavorare con lui,” ha detto il capogruppo ENVI Peter Liese del Partito popolare europeo (EPP), suggerendogli di ascoltare anche i gruppi più grandi del Parlamento per migliorare.
Grace O’Sullivan, deputato verde, si è detta impressionata dalla sua performance. “Ha mostrato una consapevolezza delle tematiche affrontate dalla Commissione che smentivano la sua giovane età”
Il mandato del Commissario all’Ambiente e agli Oceani in pectore partirà il prossimo 1 novembre, previa approvazione dell’intera Commissione europea da parte del Parlamento europeo nella plenaria di ottobre.
Gerardo Fortuna