Più di mille pescherecci in Italia non potranno accedere ai fondi Feamp e sono a rischio di non ricevere indennizzi per il fermo pesca a causa degli effetti legati all’introduzione della “licenza a punti”. E il numero è destinato ad aumentare visto che per le cooperative di armamento le norme sono più stringenti. E’ il bilancio che fa il coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative italiane preoccupato degli effetti dalle norme sulla “condizionalità” al Feamp, sancite con il Regolamento delegato n. 2015/288 della Commissione, che inaspriscono ancora di più il sistema sanzionatorio ideato per la lotta contro la pesca illegale.
In base a quanto previsto dal Regolamento, spiega l’Alleanza, chi commette infrazioni gravi nei dodici mesi precedenti alla presentazione della domanda di fermo, potrà non accedere ai contributi previsti dal fondo strutturale per il settore (Feamp), utilizzati per il pagamento dell’arresto temporaneo dell’attività di pesca. Questo regime di sorveglianza speciale dura anche nei cinque anni successivi al fermo. Per chi commette infrazioni gravi in questo periodo, c’è l’obbligo di restituire l’importo ricevuto.
“Rischiamo la paralisi. Con le imbarcazioni costrette ad interrompere l’attività senza però ricevere gli indennizzi previsti. Questo sistema sanzionatorio sta per mostrare tutta la sua pericolosità e rischia di creare più danni alle imprese del caro gasolio” commenta l’Alleanza.
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