Seafood Industry Australia (SIA) sta cercando assistenza da parte del governo per superare la crisi derivante dagli impatti dell’epidemia COVID-19.
In una dichiarazione di lunedì 23 marzo, l’amministratore delegato della SIA Jane Lovell ha affermato che l’organizzazione avrebbe bisogno, per i prossimi 6-12 mesi, dell’assistenza del governo “per mantenere a galla l’industria”. Ha detto che l’assistenza potrebbe essere sotto forma di rimozione di tutte le tasse e gli oneri per l’acquacoltura e l’industria ittica. Lovell ha affermato che l’industria avrebbe bisogno dell’intervento del governo per “tenere il pesce sulla tavola”.
“A livello globale, alcuni mercati stanno iniziando a riaprire e abbiamo bisogno della efficienza del trasporto merci per poter accedervi”, ha detto Lovell. “Tornare al lavoro è il miglior tipo di stimolo, fa bene al morale e dimostra che comprendiamo il nostro ruolo nel soddisfare la domanda alimentare globale”.
Lovell ha affermato che da metà gennaio SIA ha discusso con tutti i livelli di governo per garantire che il settore riceva il supporto di cui ha bisogno. Ha inoltre esortato i consumatori a non farsi prendere dal panico.
La pandemia ha colpito le aziende ittiche e la catena di approvvigionamento e Lovell ha affermato che i pescatori devono essere in grado di lavorare per fornire cibo ai consumatori, soprattutto ai tempi del coronavirus.
“L’industria ittica australiana svolge un ruolo fondamentale nell’attività alimentare globale e vogliamo tornare al lavoro”, ha dichiarato Lovell. “Siamo fiduciosi di poter continuare a lavorare con i nostri governi sulla logistica dei vari blocchi e che la catena di approvvigionamento alimentare sarà riconosciuta come un servizio essenziale”.