“Il decreto del Mipaaf sul fermo pesca 2017, anche se redatto ascoltando il settore, manca di una base scientifica che rischia di vanificare l’efficacia della misura stessa e di non garantire il raggiungimento dell’obbiettivo, che è salvaguardare gli stock ittici nel momento della riproduzione e del reclutamento. Il Ministero infatti ancora latita nel presentare un programma serio ed organico basato su valutazioni scientifiche rigorose”. Questa la critica della deputata del M5S Silvia Benedetti al decreto firmato dal sottosegretario Castiglione.
“Già a luglio 2015 il governo si era impegnato attraverso una nostra risoluzione a stabilire i periodi di fermo pesca obbligatori sulla base di rigorose valutazioni scientifiche al fine di privilegiare i tempi richiesti dal ciclo biologico delle specie ittiche e di consentire quindi la riproduzione e il ripopolamento degli stock ittici, ma il Ministero non ne ha tenuto conto” prosegue la deputata.
“Per stabilire i periodi di fermo pesca obbligatori non bastano i dati sulle caratteristiche tecniche delle barche, ci vogliono rigorose valutazioni scientifiche e francamente credevo che questa consapevolezza fosse stata acquisita, invece devo constatare che siamo ancora lontani dall’obiettivo. Che il Governo provveda almeno a pagare i fermo pesca degli anni precedenti, un segnale che verrebbe sicuramente accolto positivamente dagli operatori del settore che vivono un momento di grave difficoltà” conclude Benedetti.