Lo scorso 9 settembre, dopo due settimane di intensi costruttivi negoziati, lo United Nations Preparatory Committee si è riunito per un nuovo strumento giuridicamente vincolante ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina nelle zone al di fuori della giurisdizione nazionale.
Questa seconda sessione, a seguito della precedente che aveva avuto luogo all’inizio dell’anno, ha continuato a esaminare le questioni di merito relative alle risorse genetiche marine (elementi concordati alla risoluzione generale delle Nazioni Unite 69/292), per le questioni riguardanti la condivisione dei benefici, strumenti di di gestione delle regioni e le aree marine protette, valutazioni di impatto ambientale, sviluppo delle capacità e il trasferimento di tecnologia marina.
L’affluenza eccezionale, con rappresentanti di alto livello dalla maggior parte dei paesi e delle regioni, compresi quelli privi di litorale, e dalle organizzazioni intergovernative, le imprese e la società civile attesta l’importanza e la delicatezza di questo ciclo di incontri.
Il comitato si riunirà di nuovo il prossimo anno per due sessioni finali, dopo le quali si prevede una decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2018.
Il Commissario Karmenu Vella ha commentato: “Ancora una volta, l’Unione Europea è stata un giocatore chiave in questo incontro e ha mostrato una volontà tangibile per sviluppare un accordo di attuazione di una nuova UNCLOS per la biodiversità marina nelle zone al di fuori della giurisdizione nazionale. Crediamo che sia nostro compito sottolineare l’impegno della comunità internazionale nel mantenimento di oceani sani e produttivi. Siamo soddisfatti del risultato, e del passo in avanti nella nostra comprensione dei problemi e delle aree di interesse comune. C’è anche un consenso generale tra i delegati che il nuovo strumento dovrebbe rispettare l’equilibrio dei diritti e degli obblighi contenuti nella convenzione e dovrebbe costruire sul lavoro delle organizzazioni esistenti, migliorando attraverso una maggiore cooperazione e un approccio più integrato a tutte le attività negli oceani, come dettato dai principi moderni di sviluppo sostenibile. Mi congratulo con tutti i partecipanti per il loro impegno costruttivo e voglio incoraggiarli a mantenere questo slancio fino al prossimo anno, in modo che la conferenza formale per il trattato intergovernativo possa essere convocata e, infine, un nuovo trattato possa nascere. Tale trattato è destinato a diventare un importante pilastro nella governance degli oceani e potrà aiutarci a ottenere gli oceani sani e produttivi per le generazioni attuali e future. “