Dopo lo scorso approfondimento “Il settore ittico al tempo del COVID-19″, Pesceinrete prosegue con il monitorare la filiera della pesca e dell’acquacoltura per evidenziare come stia affrontando il post pandemia.
A seguito delle restrizioni dettate dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus, i cittadini, da Nord a Sud del Paese, si sono misurati con la corsa agli approvvigionamenti di cibo. Conseguenza piuttosto naturale è stato il forte incremento della vendita di prodotti a lunga scadenza. Tra quelli ittici, a farla da padrone il tonno in scatola. Ed è proprio l’industria conserviera quella sulla quale vogliamo allargare lo zoom allo scopo di capire quali sono gli obiettivi di un settore considerato tra le principali forze produttive dell’agroalimentare italiano.
Apriamo lo “speciale” con l’intervista ad Angela Neglia, Direttore Commerciale Callipo Conserve Alimentari.
La vostra azienda come ha vissuto il momento iniziale della crisi? Avete registrato una significativa impennata nelle richieste e nelle vendite? Come avete gestito l’emergenza?
Durante tutto il periodo di emergenza sanitaria dovuto al Covid-19 la nostra attività produttiva non si è mai fermata per continuare a garantire alle famiglie italiane i necessari approvvigionamenti alimentari.
Fortunatamente non abbiamo avuto particolari problemi sulle forniture delle materie prime e degli imballaggi. Lavorando un prodotto in scatola e a lunga conservazione, anche i volumi e le consegne non hanno subito grosse variazioni.
Anche se nei mesi passati abbiamo registrato una generale lievitazione dei costi ed un maggior impegno per l’approvvigionamento dei dpi necessari allo svolgimento dell’attività, il nostro fatturato non ha subito variazioni di rilievo.
Avrete sicuramente fatto i conti con l’adeguamento igienico sanitario. Che misure avete adottato a tutela del personale e del consumatore?
Per tutelare la salute dei nostri collaboratori, abbiamo attivato lo smart working per tutti i reparti compatibili con questa modalità ed organizzato turni di lavoro con orario ridotto a 6 ore anziché 8, oltre ad applicare in tutto lo stabilimento un rigido protocollo di sicurezza.
Dopo la prima massiccia scorta, in contemporanea con l’inizio del lockdown, qual è stato l’andamento del mercato? Oggi che trend registrate? Quali sono le vostre aspettative per futuro?
L’andamento del mercato ha registrato una prima impennata nei consumi nei mesi di marzo e aprile per poi ritornare in linea con i valori dello scorso anno per i due mesi successivi.
Nella prima parte dell’anno abbiamo assistito ad una riduzione del numero degli scontrini ma con importi molto elevati, mentre nella seconda parte la numerica è cresciuta ma non al livello dello scorso anno.
Il trend è sicuramente quello orientato ad acquistare prodotti da scorta a prezzo accessibile. Lavorando su una fascia premium, la nostra azienda non dovrebbe risentire degli effetti sui consumi mentre potrebbero soffrire maggiormente i prodotti di fascia media.
L’esperienza passata ha messo alla prova la vostra capacità produttiva?
No, siamo riusciti a fronteggiare bene l’emergenza.
L’emergenza Covid ha determinato un salto evolutivo di 10 anni per le vendite online. Oggi guardate all’e-commerce con maggiore interesse rispetto al passato?
Sicuramente l’emergenza ha dato una forte spinta sulla vendita alimentare tramite e-commerce. Il consumatore ha scelto di utilizzare i canali online anche per la spesa alimentare e rispetto allo scorso anno l’evoluzione è divenuta molto rapida. Proprio per questo motivo la nostra azienda ha intenzione di seguire questo importante trend di mercato.
Nel post Covid come immaginate lo sviluppo della grande distribuzione? Su quale formato puntereste maggiormente, sul discount o sui punti vendita di prossimità?
La Grande Distribuzione in questa fase si sta orientando su assortimenti che presentano prodotti con un prezzo/kg inferiore rispetto al passato. A ciò si aggiunge un clima di incertezza sulle politiche commerciali dei distributori che non seguono un percorso lineare ma di forte rottura rispetto agli storici. Pertanto tutte le aziende possono essere a rischio per quanto riguarda il mantenimento dei risultati conseguiti gli scorsi anni.
I prodotti di fascia bassa stanno crescendo fortemente e ciò coincide con gli incrementi del canale Discount. Nonostante tutto la nostra azienda vanta una proposta assortimentale diversa da quella proposta nel canale Discount perciò, lavorando su un target dal reddito medio/alto, la nostra attenzione sarà principalmente sui negozi di prossimità che, soprattutto nei grandi centri, soddisfano il desiderio di comodità dei nostri consumatori.
Quali aiuti avete ricevuto dal Governo? Cosa vi sareste aspettati in più?
Al momento non abbiamo richiesto e ricevuto alcun aiuto come Callipo Conserve, ad eccezione della Cassa Integrazione per i lavoratori “fragili”. Vista la difficoltà oggettiva di affrontare una problematica così complessa in poco tempo, non ci aspettavamo maggiori strumenti a nostra disposizione.