Costi energetici e inflazione minano l’industria della pesca in UE – Secondo la relazione economica annuale 2022 appena pubblicata sulla flotta peschereccia dell’UE, si prevede che la pesca dell’UE lotterà per mantenere i profitti messi a rischio dal forte aumento dei costi energetici e dall’inflazione nel 2022. Questa proiezione non tiene conto del sostegno finanziario dell’UE e degli aiuti di Stato nazionali che potrebbero essere forniti per mitigare gli impatti socioeconomici del continuo aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione. I risultati della relazione mostrano inoltre che gli obiettivi della pesca sostenibile e della transizione energetica si rafforzano a vicenda e sono necessari per garantire la redditività socioeconomica a lungo termine del settore della pesca dell’UE.
Flotte interessate da fattori esterni dal 2020
Oltre alle proiezioni per il 2022, il report guarda anche al 2020, quando il settore è stato colpito dalla pandemia di COVID-19 che, insieme all’ uscita del Regno Unito dall’UE, ha avuto un impatto su alcuni segmenti della flotta più di altri. Sia la flotta costiera su larga scala, sia quella su piccola scala, sono rimaste in positivo nel 2020, nonostante una diminuzione del margine di profitto lordo. Sulla scia dell’invasione militare della Russia in Ucraina, i prezzi del carburante sono aumentati in modo significativo nel corso del 2022 con il relativo aumento dei costi operativi.
Sostegno dall’UE
L’UE, fin dall’inizio dell’aggressione russa, e come ai tempi della pandemia COVID, ha reagito immediatamente per sostenere il settore adottando:
- un meccanismo di crisi che consenta di fornire un sostegno specifico nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMP);
- un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato;
- una modifica del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) per offrire un sostegno specifico.
Tutti questi strumenti dovrebbero aiutare il settore a superare il periodo difficile.
Sostenibilità e transizione energetica
L’evidenza economica suggerisce che i segmenti della flotta che dipendono da stock ittici sfruttati in modo sostenibile e che sono riusciti ad aumentare la propria efficienza energetica o ad abbassare l’intensità del consumo di carburante negli anni precedenti sono più resilienti. Le tendenze mostrano che i prezzi del carburante sono uno dei principali motori della performance economica del settore e la forte dipendenza dai combustibili fossili è una debolezza strutturale nella resilienza e sostenibilità economica del settore. Il consumo annuo di carburante della flotta peschereccia dell’UE è di quasi 2 miliardi di litri. Pertanto, è importante promuovere la transizione energetica del settore per garantire il suo futuro e un reddito equo per i pescatori, nonché ridurre il suo impatto ambientale.
Costi energetici e inflazione minano l’industria della pesca in UE