Cresciuta del 55% la produzione globale di farina di pesce – Per le regioni per le quali IFFO monitora regolarmente la produzione di ingredienti marini*, pari a circa il 50% della produzione globale, è stato rilevato che, nel complesso, la materia prima utilizzata era superiore di circa il 15% nel febbraio 2023 rispetto allo stesso mese del 2022. Questo grazie alle migliori catture in tutte le regioni, ad eccezione della Spagna, dell’Islanda e dell’Atlantico settentrionale.
La produzione totale cumulativa di farina di pesce durante i primi 2 mesi del 2023 è aumentata di oltre il 55% rispetto alla produzione cumulativa riportata fino a febbraio 2022. La maggiore produzione di farina di pesce in Perù per via dell’inizio ritardato della seconda stagione di pesca ma la maggior parte delle regioni ha iniziato l’anno con una migliore disponibilità di materia prima.
Per quanto riguarda l’olio di pesce, la produzione cumulativa totale nei primi 2 mesi del 2023 è diminuita del 20% su base annua, principalmente a causa del calo della produzione registrato nell’area islandese e del Nord Atlantico.
La seconda stagione di pesca del Perù nella regione del Centro-Nord è stata ufficialmente chiusa il 5 febbraio, con l’84% della quota di 2.283 milioni di tonnellate sbarcate. Al momento non vengono segnalate catture in Perù; l’industria si aspetta che il governo concluda a breve la valutazione del rapporto dell’Istituto peruviano di studi marini (IMARPE) sullo stato della biomassa delle acciughe; a breve potrebbero arrivare annunci ufficiali sul contingentamento e sulla data di inizio della prossima stagione di pesca nel centro-nord del Paese.
La produzione cinese di ingredienti marini rimane sottotono
Manca poco al ripristino, il 1° maggio, del nuovo divieto di pesca lungo le coste cinesi. I sottoprodotti del pesce trasformato destinati al consumo umano diretto stanno diventando sempre più importanti come fonte di materia prima da ridurre, insieme alle importazioni di ingredienti marini.
La produzione di mangime per acquacoltura nei primi mesi del 2023 è rimasta contenuta, in parte a causa del rallentamento dell’attività stagionale in parte a causa dell’ondata di Covid che ha colpito il Paese e delle lunghe interruzioni delle ferie. Le attività di acquacoltura sono finora rimaste confinate in alcune aree delle province di Guangdong, Guangxi e Hainan. Si prevede che il settore si riattiverà quando le temperature aumenteranno in aprile-maggio.
Il settore suinicolo sta ancora affrontando una situazione in cui l’eccesso di offerta deve fare i conti con una domanda stagionale debole e un numero crescente di casi di peste suina africana (PSA) segnalati nelle province settentrionali. Comprendere gli alti e bassi dell’industria suina cinese è di grande importanza in quanto si tratta di un settore in grado di consumare quantità significative di farina di pesce all’anno.
* Perù, Cile, Danimarca/Norvegia, Islanda/Nord Atlantico, Stati Uniti, Paesi africani, India, Spagna.
Cresciuta del 55% la produzione globale di farina di pesce