Diversi i punti salienti del mercato europeo dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura toccati nell’ultimo numero di EUMOFA, tra questi uno spazio interessante è dedicato al settore del tonno (principalmente in scatola) che è stato per anni maggior prodotto ittico consumato nell’Ue, prima del merluzzo e del salmone.
Nel2016, il suo consumo è stato di 2,78 kg pro-capite (equivalente peso vivo), che rappresenta l’11,4% del totale del consumo di prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
Con una produzione media annua di oltre 350.000 tonnellate, l’industria europea del tonno in scatola fornisce il 46% del totale del mercato Ue, con Spagna, Italia, Portogallo e Francia come principali produttori. Fornisce 20.140 posti di lavoro diretti e 60.660 indiretti.
Il settore europeo del tonno è integrato verticalmente, portando insieme compagnie di pesca, aziende di trasformazione e distributori.
L’industria europea del tonno è un’importante attività socioeconomica. Consiste di due settori principali: la flotta peschereccia e il settore della trasformazione e delle conserve. Tutti e due i settori sono complementari e interdipendenti.
Nel 2017 l’Ue ha prodotto 374.000 tonnellate di tonno in scatola. La Spagna è di gran lunga il principale produttore, rappresentano il 64% della produzione totale dell’Ue, seguita da Italia (22%), Portogallo (6%) e Francia (6%).
La produzione dell’Ue è leggermente aumentata negli ultimi anni, soprattutto dal 2014 (+ 8% rispetto al periodo 2014-2017), trainato principalmente dall’aumento in Italia (+ 31%) e Portogallo (+ 10%).
Le principali aziende di trasformazione sono integrate verticalmente, coinvolte contemporaneamente nella pesca, nella trasformazione e nella vendita, hanno impianti di trasformazione sia nell’Ue che nei paesi terzi.