L’obiettivo dei tre Paesi mediterranei è quello di influenzare la posizione degli altri Stati membri sul prossimo programma FEAMP. Una fonte Ue ha confermato a Pesceinrete che le discussioni tra i rappresentanti degli Stati membri sono ancora a livello tecnico, ma che la posizione negoziale del Consiglio dovrebbe essere raggiunta già nel mese prossimo.
“Consideriamo che ci sia l’opportunità di stabilire alcune modifiche nell’approccio del Consiglio e, con ciò, di contribuire in modo più efficace al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità degli oceani e del settore europeo ittico,” dice la posizione congiunta oggi sul tavolo dei ministri Ue.
Sono 10 i punti sottolineati nella lettera, che chiede innanzitutto di far entrare in vigore i nuovi programmi operativi FEAMP senza alcun ritardo, ma anche di rispettare gli obiettivi di sostenibilità e promozione della pesca sostenibile contenuti nella Politica comune della pesca (PCP) europea e nel concetto della blue economy.
Al Consiglio Ue partecipa per l’Italia il Sottosegretario Franco Manzato per evidenziare i principi che dovrebbero guidare la riforma del Fondo, con particolare attenzione alla semplificazione, enfatizzando la necessità di avere nel futuro ciclo di programmazione meccanismi di sostegno più flessibili per quella parte di piccola pesca costiera che utilizza attrezzi poco impattanti.
Al punto 3, Italia, Francia e Spagna propongono di alzare il tasso di cofinanziamento europeo dei diversi programmi dal 75% all’80%, con una deroga speciale per i Gruppi d’azione locale all’85% e per le regioni ultraperiferiche al 100%. Si richiede invece al punto 4 di ridurre gli oneri amministrativi, limitando gli obblighi di notifica ed eliminando il sistema di trasmissione dei dati cumulativi ogni 3 mesi alla Commissione europea, nonché il rapporto annuale di performance.
La pesca artigianale e di piccola scala è oggetto del punto 7, in cui si chiede di fornire un sistema di finanziamento più flessibile. “Le strategie nazionali previste dalla Commissione in tal senso non dovrebbero fissare un livello inaccessibile di ambizione,” si legge nella nota congiunta, aggiungendo che tali strategie dovrebbero prevedere un accesso semplificato al FEAMP per la pesca su piccola scala.
Il punto 8 rimarca la necessità di migliorare le condizioni lavorative e di sicurezza dei pescatori, nonché l’efficienza energetica dei pescherecci, mentre il punto 9 chiede piani straordinari di supporto al settore in caso di crisi di mercato, come l’ammasso privato, oggi utilizzato quasi esclusivamente dal settore latto-caseario, e altre forme di sostegno pubblico.
Una volta approvata la posizione del Consiglio dei ministri Ue potranno partire i negoziati interistituzionali con l’altro co-legislatore, il Parlamento europeo, che ha già adottato il proprio mandato negoziale con un’ampissima maggioranza lo scorso 4 aprile in plenaria. Le trattative tra ministri Ue e eurodeputati dovrebbero partire nel prossimo autunno.
La posizione adottata dal Parlamento prevede di dare più attenzione nell’allocazione dei fondi alla protezione della biodiversità e dell’ecosistema marino, chiedendo che questi fattori incidano sulla percentuale di cofinanziamento dal 10 al 25%. L’Eurocamera chiede anche di limitare il sostegno finanziario per gli investimenti in pescherecci, ripristinando sia la misura massima di 12 metri per la pesca su piccola scala, sia il limite di 40 anni per l’acquisto di imbarcazioni come giovane pescatore.
Gerardo Fortuna