“Riteniamo ingiusta questo tipo di giustizia. Siamo di fronte ad una sentenza iniqua, che offre tutti gli estremi per un ricorso. Il tribunale dell’Unione europea per dare torto ai pescatori italiani ha forgiato un’altra dottrina giuridica, che neanche la Commissione aveva invocato, secondo la quale la violazione del principio di non discriminazione non sarebbe ‘manifesta’. La discriminazione di fatto c’è stata ma non è così evidente. E a pagare ancora una volta sono le imprese”. Questo il commento della Federcoopesca-Confcooperative in merito alla sentenza pronunciata dal Tribunale europeo che respinge il ricorso per risarcimento danni proposto da alcuni pescatori italiani a seguito della chiusura anticipata della campagna di pesca al tonno rosso, disposta dalla Commissione europea nel 2008
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