In questi giorni si leggono molte notizie riguardo il fermo pesca 2019, nello specifico la possibilità di trovare i finanziamenti per coprire tale costo.
Sappiamo che il fermo pesca obbligatorio è imposto dal Ministero, per dar la possibilità alle specie ittiche di riprodursi, tale fermo è differenziato a seconda della zona d’Italia dove ci troviamo.
Ovviamente la specie ittica va tutelata, ed un fermo tecnico è una buona soluzione, ma la nota negativa è il tempo di attesa per recepire la spettanza monetaria da parte dei pescatori.
Si sta parlando ora del fermo 2019 dei fondi e delle garanzie di copertura ma, ci sono pescatori che devono ancora percepire la spettanza del 2018.
Come si può sostenere il proprio reddito famigliare, la propria famiglia durante i 40 giorni del fermo tecnico?
Se il fermo è imposto e non facoltativo perché non si è trovata una soluzione per garantire l’erogazione monetaria in tempi brevi?
Prendiamo in esempio l’Alto Adriatico, il fermo si è effettuato nel mese di agosto fino al 9 Settembre 2018, siamo a metà dicembre 2019 e del saldo nemmeno l’ombra, quindi si continua a trattare il settore pesca e quindi i pescatori, come lavoratori di classe B.
Una qualsiasi fabbrica quando mette in ferie forzate i suoi dipendenti non eroga loro lo stipendio mensile dopo 18/20 mesi e senza considerare gli interessi maturati, ma eroga normalmente lo stipendio come previsto dagli accordi nazionali in essere, questa mancanza di immediato salario mette a dura prova le famiglie italiane, e non solo le famiglie, in quanto anche e gli armatori imbarcati hanno diritto alla copertura finanziaria, come marittimo imbarcato e come rimborso ditta.
Durante il fermo obbligatorio gli armatori utilizzano tale periodo per effettuare manutenzione ordinaria per garantire la sicurezza della nave, ed il problema rimane lo stesso: perché dover richiedere un eventuale prestito in banca per la manutenzione sapendo che la mia quota rimborso fermo tecnico è in attesa di essere erogata? Questo però non avviene se non dopo 20 mesi.
Negli anni più e più volte si è parlato di una possibile soluzione a questo gap ma ad oggi sono rimaste solo parole.