L’Agenzia giapponese per la pesca (Japan’s Fisheries Agency) ha pubblicato il suo annuale Fisheries White Paper con uno sguardo sulle nuove tendenze, un’analisi delle politiche attuate nel 2020 e la definizione delle nuove politiche per il 2021.
Ampio spazio è stato dato al mercato dei prodotti ittici in Giappone e all’estero. A livello mondiale, il consumo pro capite di pesce è raddoppiato negli ultimi 50 anni e la produzione di acquacoltura e il commercio di prodotti ittici sono in aumento, ma a livello nazionale il consumo continua a registrare una tendenza al ribasso ( 23,8 chilogrammi pro capite) attestandosi al di sotto di quello di Norvegia e Corea del Sud.
Il consumo interno di prodotti ittici è stato di circa 7,24 milioni di tonnellate, con un tasso di autosufficienza del 56%. Il pesce fresco consumato più frequentemente varia tra calamari, gamberi, salmone, tonno e ricciola. A causa della diffusione del COVID-19, la spesa per mangiare fuori è diminuita e gli acquisti di pesce per uso domestico sono aumentati. Anche il valore delle esportazioni di prodotti ittici è diminuito in modo significativo a causa della pandemia.
In un sondaggio, i consumatori giapponesi intenzionati ad aumentare il consumo di pesce ne hanno citato i vantaggi per la salute mentre il prezzo elevato sembra essere il dissauasore principale insieme con la percepita difficoltà della preparazione. Per quanto riguarda l’offerta interna, i volumi di produzione continuano a diminuire, anche se il valore è aumentato negli ultimi anni.
C’è anche una maggiore consapevolezza dei consumatori sulla sicurezza alimentare e sulla pesca e l’acquacoltura sostenibili. I principali programmi di etichettatura ecologica in Giappone provengono dal Marine Stewardship Council (MSC), dall’Aquaculture Stewardship Council (ASC) e dal Marine Eco-Label nazionale (MEL). Il governo sta promuovendo il marchio regionale e la conformità HACCP per aumentare le opportunità di esportazione.
Dal Fisheries White Paper emerge poi che il governo giapponese promuoverà un maggiore coinvolgimento delle donne nelle cooperative di pesca dal momento che attualmente non ci sono donne in posizioni di leadership.