Ultimi preparative per l’avvio della campagna di pesca del tonno rosso in Italia con il sistema a circuizione che partirà il prossimo 26 maggio per concludersi dopo 30 giorni. Una data molto attesa dagli operatori, dopo il crollo del 70% del fatturato registrato lo scorso anno per gli effetti della crisi economica scaturita dalla pandemia. “Le trattative commerciali sono ancora in corso, ma ci sono segnali di ripresa“, ha riportato all’ANSA Giovanni Ferrigno, armatore della cooperativa “La Tonnara” e presidente di una nuova Organizzazione di Produttori, in occasione della Giornata mondiale del tonno. Un’occasione utile anche per tornare a riflettere sull’attualità del tonno nei nostri mari e oceani.
Nel 2011 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 2 maggio la Giornata Mondiale del Tonno. Il Thunnus è una varietà di pesce appartenente alla famiglia Scombridae e viene commercializzato soprattutto in scatola. In particolare per il consumo in scatola si utilizzano due varietà pescate e inscatolate nei mari tropicali: il Pinna Gialla e lo Skipjack. Abbiamo attestazioni delle prime industrie di tonno, tra il III secolo a.C. e il II secolo nel Mediterraneo, e in particolare sulle coste della Grecia, della Sicilia, della Sardegna, della Penisola Iberica e del Nord Africa, tanto che i Fenici furono i primi a costruire vere e proprie tonnare.
In Italia, i progetti non mancano perché si guarda alla creazione della prima rotta del tonno rosso made in Italy, che da Carloforte in Sardegna, passa per Cetara e Marina di Camerota in Campania, per arrivare nel messinese nella Sicilia orientale. Sono più di 80 i paesi al mondo che praticano la pesca del tonno e l’Italia è al secondo posto come produttore europeo dietro la Spagna. Il comparto della pesca e della trasformazione del tonno in scatola, a livello mondiale, genera un volume d’affari di quarantadue miliardi di dollari.