Sushi in pericolo per colpa della pesca eccessiva del Tonno rosso.
Jiro Ono, considerato il più grande cuoco al mondo del prelibato piatto a base di pesce crudo, dipinge un futuro “nero” per la pietanza, trasformatasi in uno dei simboli del Giappone nel mondo, sottolineando la difficoltà di rifornirsi di buon tonno rosso.
“Il futuro è molto negativo”, ha dichiarato Ono nei giorni scorsi in una intervista ripresa da molti organi di informazione. A 89 anni Ono guida ancora uno dei più prestigiosi ristoranti dove viene offerta questa prelibatezza, il tre stelle Michelin Sukiyabashi di Ginza, il più lussuoso quartiere di Tokyo. “Fin d’ora spesso non posso ottenere gli ingredienti che voglio veramente; ho una visione negativa del futuro: è sempre più difficile trovare i pesci di una qualità accettabile”. Il motivo è la pesca eccessiva: più del 90% degli stock ittici mondiali sono considerati sovrasfruttati.
A risentire maggiormente del fenomeno è un elemento base del sushi: il tonno rosso.
La specie, i cui esemplari sono scesi di oltre il 96% in alcune parti del mondo, sta diventando merce rarissima che arriva a costare prezzi astronomici. Nel 2013 un tonno da 227 kg è stato venduto per quasi 1,8 milioni di dollari ad un’asta del pesce a Tokyo.
In questo panorama, si pensa che nel prossimo futuro i pesci di allevamento costituiranno l’unica risorsa disponibile.
Tuttavia l’allevamento di alcune specie sembra essere più complicato e la produzione intensiva pone non pochi problemi.
Proprio come gli animali negli allevamenti su terra, i pesci nei recinti di acquacoltura spesso sono trattati con antibiotici e antiparassitari; ed inoltre, come denunciano gli ambientalisti, per quanto possano essere meno pericolosi delle fattorie industriali a terra, anche gli allevamenti ittici sono una fonte di inquinamento.