Il ministro dell’agricoltura, della pesca e dello sviluppo rurale del governo andaluso, Rodrigo Sánchez Haro, ha presentato al commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, la proposta di un piano di gestione per le risorse della pesca nel Mediterraneo andaluso.
Il piano comprende una serie di misure concordate tra il governo andaluso e il settore stesso, con cui l’Andalusia vuole anticipare l’imminente emendamento previsto dalla Commissione europea per disciplinare la pesca nel Mediterraneo.
“È importante che il commissario Vella conosca il contenuto del documento con cui vogliamo entrare nel merito delle decisioni prese a Bruxelles”, ha spiegato il ministro che ha assicurato che nel documento “sono state prese in considerazione le caratteristiche proprie di settori specifici e ha contemplato la delicata situazione degli stock ittici sfruttati nel Mediterraneo”.
Le misure comprendono chiusure temporanee per migliorare la riproduzione di diverse specie e chiusure in zone di nidificazione sulla costa; misure per migliorare la barriera corallina e per la protezione delle risorse ittiche costiere, nonché studi scientifici per garantire la sostenibilità.
La flotta mediterranea andalusa è composta da 735 navi in 14 porti. Si tratta di un settore che impiega direttamente circa 3.000 lavoratori e ha nasello, triglie, sgombro e sardine come specie più rappresentative. L’Andalusia la più popolata comunità autonoma della Spagna situata a sud del Paese.