Fiorital è una società leader nel mercato ittico nazionale ed europeo, grazie a un’organizzazione efficiente, all’avanguardia e sempre dedita a offrire la più alta qualità possibile. L’azione di Fiorital è incentrata su un piano analitico ben strutturato, organizzata con il fine di documentare e programmare con cadenze regolari i controlli e le analisi necessari alla verifica dei prodotti e dei relativi requisiti stabiliti dalla normativa vigente. La società Fiorital ha descritto in maniera certosina il metodo della Pesca a “Strascico di Fondale” per educare i consumatori ad una pesca sostenibile e di qualità. Questo metodo di pesca, come suggerisce il nome, utilizza delle reti che vengono trainate (da una o due barche) e raccolgono quello che si trova sul fondo del mare. Viene chiamata “bocca” l’apertura da cui entrano i pesci, di solito armata di piombi e catene (per smuovere il sedimento e far venire fuori pesci ed altri animali) e di galleggianti (per tenere aperta l’entrata), “ventre” la parte centrale e “sacco” la parte finale, che è apribile per permettere di recuperare il pescato.
Possono essere poi presenti due “ali”: si tratta di reti più piccole, di forma triangolare che fungono da invito. Nel caso in cui ci siano due barche a trainare la rete, queste ali vengono tenute aperte da entrambe le barche, con un tonneggio attaccato ad ognuna di esse. Quando la pesca viene praticata con una sola imbarcazione, invece, a tenere aperta la rete ci pensa una struttura di “porte” (che possono essere adatte a tenere la rete a contatto col fondo oppure sollevata), “tavoloni” o “divergenti”.
La pesca a strascico bentonica è stata negli ultimi anni al centro di molte discussioni relative al suo impatto ambientale. Infatti, durante la pesca, le reti che raschiano il fondale distruggono o raccolgono qualsiasi cosa incontrino, con buona pace di pesci, invertebrati, coralli, alghe e altro ancora. L’ambiente naturale ne rimane devastato: in alcuni casi, come per la prateria di Posidonia oceanica, una sola passata è sufficiente per distruggere interi ecosistemi complessi. È per questo motivo che in alcuni Paesi (anche in Italia) si è deciso di vietare la pesca a strascico sotto-costa, dove si sviluppano queste comunità complesse. Altro elemento di discussione riguardo alla pesca a strascico è la sua “non selettività”, ovvero l’impossibilità di raccogliere solo la specie e gli elementi/individui voluti. La pesca a strascico raccoglie tutto, anche specie non commerciabili.