Secondo un nuovo studio pubblicato da Oceana, se la pesca danese fosse sana e ben gestita, nei prossimi dieci anni le entrate totali nel settore della pesca aumenterebbero di almeno 248 milioni di euro e nel solo settore della pesca diretta verrebbero creati 900 nuovi posti di lavoro.
Fino ad ora il valore sociale ed economico del recupero della pesca non era stato calcolato in modo così completo. Lo studio rivela che il ripristino degli stock ittici a livelli sostenibili in Danimarca aumenterebbe:
– il peso totale degli sbarchi di pesce di 642.000 tonnellate all’anno (+ 74%)
– le entrate nette del settore della pesca di 248 milioni di euro all’anno
– ben 900 nuovi posti di lavoro nel settore della pesca e ulteriori 4300 nelle industrie collegate al settore
I risultati evidenziano l’urgente necessità di forti cambiamenti politici che potrebbero favorire la pesca, i pescatori e l’economia danese.
“La sostenibilità fa bene agli affari. In meno di dieci anni, la flotta danese può catturare il 74% in più di pesce in modo sostenibile se consentiamo la ricostruzione degli stock ittici. La pesca sostenibile non solo avvantaggerebbe gli stock ittici ma anche il settore della pesca danese e tutte le industrie connesse. Più pesce significa più posti di lavoro e crescita economica, ma il pieno potenziale della pesca danese può essere realizzato solo se fermiamo lo sfruttamento eccessivo”, ha spiegato Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana Europe.
Secondo il nuovo studio Oceana, la Danimarca mostra il più alto moltiplicatore dell’occupazione nel settore della pesca all’interno dell’UE. Ogni posto di lavoro creato nella pesca diretta in Danimarca creerà 4,7 posti di lavoro all’interno delle industrie associate. Inoltre, le catture della Danimarca detengono circa il 44% (2444 tonnellate nel 2018) della quota totale dello stock di merluzzo bianco del Baltico occidentale.
Con una pesca sostenibile e la ripresa dello stock, il potenziale aumento potrebbe essere vicino a 40 mila tonnellate. Ciò comporterebbe ulteriori 17.600 tonnellate di catture per la Danimarca e potenzialmente generare 32 milioni di euro. I risultati dello studio giungono dopo un accordo raggiunto dal Consiglio dell’Unione europea per l’agricoltura e la pesca (AGRIFISH) sui limiti di pesca del 2018 per il Mar Baltico, in cui il Consiglio ha deciso di fissare il contingente di merluzzo bianco del Mar Baltico a 5.597 tonnellate (come nel 2017), che non solo supera le raccomandazioni scientifiche, ma mina anche l’obiettivo della politica comune della pesca di pescare a livelli sostenibili entro il 2020.
Oceana ha continuamente esortato i responsabili delle decisioni dell’UE a rinunciare all’approccio a breve termine di stabilire limiti insostenibili per la cattura del pesce e invece a intraprendere un’azione urgente per porre fine allo sfruttamento eccessivo delle acque europee una volta per tutte.