“Forte e profondo è il nostro grido di dolore per l’ennesima morte sul lavoro, questa volta di un giovane pescatore tunisino di 26 anni, peraltro imbarcato da pochi giorni, che è stato colpito, a quanto risulta dalle prime indagini, da un’attrezzatura di bordo che si è sganciata improvvisamente. Ma forte e profonda è anche la nostra rabbia per il ripetersi di questi eventi, perché è dal 2008 che il settore della pesca attende l’emanazione dei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza sul lavoro” così la segretaria generale della Uila-Uil Enrica Mammucari commenta l’incidente sul lavoro avvenuto oggi a Pesaro.
“La Uila Pesca, nell’esprimere costernazione per l’accaduto e solidarietà ai familiari della vittima chiede alle istituzioni di agire, in fretta e con decisione, per fermare questa ‘strage continua’ che continua ad insanguinare il paese” aggiunge Mammucari che conclude “come Sindacato, da anni promuoviamo la cultura della prevenzione e delle buone pratiche tra i lavoratori attraverso la formazione, ma non basta! Anche in questa drammatica occasione dobbiamo reiterare la nostra denuncia per la disattenzione delle istituzioni e del paese nei confronti della pesca, attività lavorativa considerata, a livello mondiale, tra le più pericolose ma che in Italia non è neppure considerata come ‘lavoro usurante’, malgrado le evidenze e gli studi condotti in anni recenti anche dalla Uila Pesca.