Con il via libera da parte della terza commissione consiliare può decollare in Veneto il terzo bando regionale rivolto alle imprese ittiche venete della pesca professionale e dell’acquacoltura, nell’ambito della programmazione FEAMP 2014-2020. “Il bando, che vale 21 milioni di euro – ricorda l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca, Giuseppe Pan – mira a dare sostegno alle imprese che ammodernano, innovano e diversificano le proprie attività in un ottica di maggior tutela ambientale e un uso più efficiente delle risorse naturali secondo i principi fissati dalle normative comunitarie di settore. Sono 24 le misure finanziate, 20 per la pesca e 4 per l’acquacoltura”.
Le risorse messe a bando sono pari a 21.229.160 euro, che unitamente alle risorse rese disponibili nei due precedenti bandi (15 milioni di euro) e ai 6,4 milioni destinati ai due Gruppi di azione costiera (FLAG) veneti, il GAL Venezia Orientale (VEGAL) e il GAC di Chioggia e Delta del Po, rappresentano l’intera disponibilità finanziaria del fondo FEAMP, in capo alla Regione del Veneto, destinata al comparto ittico. “Lo stato di avanzamento del programma risulta in linea con quanto previsto dalle disposizioni comunitarie e con il programma operativo nazionale FEAMP- sottolinea Giuseppe Pan – e colloca il Veneto tra le regioni più virtuose a livello nazionale”.
“Mancano ancora oltre due anni alla conclusione del ciclo settennale della programmazione comunitaria – ricorda l’assessore – e la Regione Veneto, dati i tempi ancora disponibili, potrà apportare eventuali rimodulazioni finanziarie, mirate in particolare ad integrare quelle misure di intervento che si sono rivelate di maggior interesse per le imprese ittiche del territorio”.
“Regione e operatori del mondo ittico guardano tuttavia con grande preoccupazione alla ventilata riduzione dei fondi Ue per il prossimo ciclo finanziario 2021-2017 – avverte l’assessore – consapevoli del rilevante interesse economico che il comparto ittico riveste nelle regioni adriatiche. La prospettiva di un taglio del 5 per cento alle risorse Feamp rischia di mettere a repentaglio l’attività delle nostre flotte e, soprattutto, la competitività delle piccole e piccolissime imprese che sinora stanno garantendo l’equilibrio tra istanze produttive e commerciali e sostenibilità ambientale. Sono in contatto diretto con il ministro dell’Agricoltura Centinaio perché, in sede europea, il governo italiano si batta al fine di definire con chiarezza i criteri utilizzati per la distribuzione dei fondi e per introdurre più flessibilità per gli aiuti alle flotte tenute a rispettare fermi temporanei . In particolare, per le flotte della piccola pesca, c’è bisogno di semplificare e alleggerire gli obblighi e di promuovere di più e meglio le possibilità di integrare attività ittiche e turismo”.