17/03/15 – NEWS – Pescare in modo sostenibile significa cogliere il frutti del nostro mare ad un ritmo tollerabile per la fauna ittica, che non diminuisce nel tempo a causa delle pratiche di pesca eccessiva. Quindi, adottare pratiche
sostenibili offrirebbe prospettive promettenti e stabili a tutti gli operatori del settore.
La crescente domanda e i progressi della tecnologia hanno portato a pratiche di pesca che stanno esaurendo la popolazione di pesce e molluschi di tutto il mondo. Si stima che la pesca rimuova più di 77 miliardi di chilogrammi della fauna selvatica dal mare ogni anno.
I ricercatori temono che continuare a pescare con questi ritmi implicherebbe nei prossimi cinquant’anni (intorno al 2060), lo svuotamento dei mari il che si tradurrebbe in un collasso del settore della pesca. E si tratta di milioni di persone, in Europa, ma anche e soprattutto in Paesi la cui economia è basata soprattutto sulla pesca.
Negli anni i governi hanno giocato un ruolo fondamentale tollerando prassi di pesca “aggressiva”. Dal 1 Gennaio del 2015, al fronte delle continue pressioni da parte di varie ONG tra cui Greenpeace, l’UE ha mosso il primo passo verso la gestione sostenibile delle risorse marine, vietando le pratiche del discarding, azione con cui si rigetta in mare gran parte del pescato (senza vita), in quanto non conforme alle più redditizie richieste di mercato.
In Italia la situazione è tutto tranne che positiva. Come si legge di nel comunicato del 4 Marzo 2015 della sopracitata associazione ONG: “Greenpeace rilancia l’allarme sulla pesca eccessiva che sta svuotando i nostri mari e punta il dito contro il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, responsabile di aver sino ad ora attuato delle politiche fallimentari di gestione della pesca, che non hanno garantito un utilizzo equo e sostenibile degli stock ittici. Le risorse di pesca sono in evidente declino e la crisi dell’intero settore è oramai sotto gli occhi di tutti”
Di recente Greenpeace ha lanciato un appello per chiedere di eliminare la pesca eccessiva e per sostenere chi pesca sostenibile. In meno di una settimana, già oltre 16 mila persone hanno firmato la petizione #InNomeDelMare all’indirizzo http://innomedelmare.greenpeace.it
Redazione