Il primo maggio ha riaperto la stagione della pesca nel biellese. La stagione della pesca in tutte le acque salmonicole della Provincia di Biella è particolarmente importante anche se fanno eccezione i laghi e bacini montani al di sopra dei 1.000 metri dove l’apertura della pesca inizierà la prima domenica di giugno. Rispetto all’anno scorso non ci sono particolari novità: i versamenti della licenza di pesca vanno entrambi intestati alla Regione. La stagione si concluderà domenica 3 ottobre prossimo. Si confermano le disposizioni di legge che riguardano gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto e le zone “no kill”, dove cioè il pesce pescato viene rilasciato.
«Il Servizio Provinciale – dichiara Ramella Pralungo -, con il parere favorevole del Comitato Consultivo per la Pesca, ha predisposto una determinazione di rinvio dell’apertura della pesca per un periodo di due mesi, con possibilità di revoca o di proroga. Questa disposizione è stata adottata a seguito dell’evento alluvionale del 2 ottobre 2020, che ha notevolmente compromesso i corsi d’acqua biellesi, con evidenti e persistenti dissesti idrogeologici che hanno dato e daranno luogo a interventi urgenti di ripristino degli alvei fluviali. La fauna ittica, già pesantemente condizionata dall’evento alluvionale, è sottoposta a ulteriori situazioni di stress continuo che ne possono compromettere la sopravvivenza». «Per questi motivi – conclude il vicepresidente della Provincia di Biella – si è deciso di procrastinare l’apertura della pesca di due mesi, in attesa della stabilizzazione delle condizioni in alveo. Confidiamo che il mondo piscatorio comprenda le ragioni di questa scelta, che rimanda solo di poco un’attività che raggruppa tanti appassionati».
Inoltre, la Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) da anni si faceva carico di immettere nei corsi d’acqua, diverse decine di quintali di trote sia in acque pregiate che non, al fine di preservare una tradizione sentita come quella dell’apertura della pesca alla trota in torrente. Solitamente venivano “seminate” trote iridee e fario: ma i nuovi regolamenti a livello nazionale, vieterebbero l’impiego di queste specie considerate, a vari livelli, dannose. L’unica specie consentita sarebbe la mediterranea o marmorata che in libertà, almeno attualmente, è presente in pochi sporadici esemplari almeno nei corsi d’acqua del biellese.