Prima del 2014 la maggior parte dei gamberetti e gamberi in Russia erano importati dal Canada ma, dopo l’annessione della Crimea nel 2014 e le prime prime sanzioni internazionali seguite poi dalle politiche di embargo alimentare del Presidente Vladimir Putin, il mercato interno ha immediatamente perso quasi tutte le forniture di krevetka (gamberi e gamberetti) tanto da far segnare un crollo di 25.000-30.000 tonnellate tra il 2015 e 2016.
Soltanto a fine 2016 le autorità federali russe hanno percepito che questa era una misura miope ed autolesionista e la rimozione delle restrizioni all’importazione ha spianato la strada all’industria dei gamberetti e gamberetti russi.
Nasce così la più grande fattoria di gamberetti del paese a Kaluga Oblast. Con un costo di investimento di Rub100 milioni ($ 1,5 milioni), la fattoria è progettata per produrre 20 tonnellate di gamberetti bianchi del Pacifico con obiettivo di arrivare a 200 tonnellate entro il 2021 ad una media di costo locale nel mercato russo diverso rispetto al prezzo dei prodotti importati di circa Rub1800 / kg ($ 25).
Negli ultimi anni la Russia ha lottato per l’autosufficienza del suo mercato alimentare nazionale. Non ci sono eccezioni sotto questa politica, quindi c’è la convinzione, la promessa “strappata” di aiuti di Stato record di Rub.32 trilioni ($ 51 miliardi) dal 2019 al 2025 spingerà sempre di più nuovi investitori verso la produzione di krevetka su scala mondiale.
Una cosa è certa, le politiche agricole extraue non sono cosi lontane dalle visioni nostrane comunitarie, le ondate asiatiche le abbiamo subite e sovrastate con la qualità , riusciremo ora a contrastare la furia dell’armata rossa?