“Più volte annunciato è arrivato proprio sul finire dell’anno il Decreto che destina 11 milioni di euro ai lavoratori dipendenti dalle imprese di pesca costretti a sospendere l’attività lavorativa a causa delle misure derivanti dell’arresto temporaneo obbligatorio. In realtà tale Decreto contiene un provvedimento che si pone come una novità importante per il settore pesca italiano in quanto stanzia ben 5 milioni di euro destinati ad indennizzare i periodi di sospensione dell’attività lavorativa derivante da cause diverse del fermo obbligatorio. Dunque ci troviamo di fronte a una iniziativa concreta destinata al sostegno al reddito dei lavoratori che potranno contare su ulteriori risorse previste dalla legge di bilancio 2019”, così in una nota UNCI Agroalimentare.
Si parla degli indennizzi previsti per il Fermo Temporaneo Obbligatorio e quelli per la sospensione dell’attività derivante da arresti temporanei non obbligatori. Per quanto riguarda questi ultimi si precisa che a decorrere dall’anno 2018 è concessa una indennità giornaliera onnicomprensiva fino a un importo massimo di 30 euro per un massimo di 40 giorni nell’arco dell’anno. A tal proposito vengono considerati fermi straordinari dell’attività di pesca quelli causati da:
– insabbiamento dei porti
– periodi di fermo pesca aggiuntivi a quelli obbligatori già previsti dalle norme vigenti
– inoperatività del peschereccio a causa di malattia del comandante
– arresti temporanei per singole specie disposti da misure nazionali o unionali
– allerte meteo – marine.
Le indennità non sono riconoscibili agli armatori, ai proprietari armatori imbarcati sulla nave dai medesimi gestita; nel caso di soci proprietari dell’imbarcazione che risultino anche imbarcati, l’indennità potrà essere riconosciuta solo a fronte di un’autocertificazione comprovante l’ esistenza di un rapporto lavorativo subordinato tra il socio e la società proprietaria, sia essa di persone o capitali; ancora le indennità non sono destinate ai titolari di impresa individuale imbarcati, in quanto inquadrati come lavoratori autonomi .
“Come abbiamo già detto – prosegue UNCI Agroalimentare – questo Decreto rappresenta un qualcosa di significativo per coloro la cui attività effettivamente si lega a condizioni indipendenti ed esterne rispetto alla propria volontà; lo stanziamento di indennizzi straordinari si poneva ormai come cosa necessaria per un settore già in crisi. Certo come Associazione non possiamo non evidenziare la delusione degli armatori e degli armatori proprietari che non potranno usufruire di queste nuove risorse. Pur apprezzando quindi lo sforzo e l’iniziativa dei 3 Ministeri coinvolti, auspichiamo una manovra correttiva che possa includere tra i beneficiari anche gli armatori e i proprietari armatori che comunque appaiono economicamente penalizzati dall’inattività dei pescherecci”.