Nuovo incontro tra Ministero delle Politiche Agricole e associazioni di categoria per discutere dell’accordo di delimitazione degli spazi marittimi tra Italia e Grecia. La creazione di questa zona economica esclusiva, fortemente voluta dalla Grecia, non trova in disaccordo l’Italia, ma è assolutamente necessaria una contrattazione che tuteli il comparto pesca del nostro Paese.
“Come affermato in precedenza, UNCI Agroalimentare ritiene di estrema delicatezza tale argomento che deve essere trattato con estrema cautela: in ballo c’è il futuro dei nostri pescatori. Nell’ambito degli accordi, riteniamo assolutamente necessaria la contestuale assicurazione di ‘garanzia’ per i nostri pescherecci, soprattutto siciliani, di non perdere il diritto che possiamo definire storico, di spingersi fino alle acque elleniche. Già dal secolo scorso infatti, i pescherecci dediti alla pesca a strascico, si spingevano verso il Mediterraneo orientale; a questi si sono aggiunti poi quelli votati alla pesca del tonno e del pesce spada. La riduzione quindi di aree in cui pescare, andrebbe a penalizzare non poco la flotta peschereccia italiana che sarebbe costretta a ‘sovraffollare’ altre zone di prelievo con evidenti, disastrose conseguenze. Dunque diciamo no a qualsiasi percorso parallelo rispetto all’accordo principale, così come delineato dalla Grecia: in maniera chiara ed inequivocabile va salvaguardata e sancita la storicità dell’attività dei nostri pescatori nello spazio marittimo più vicino alla Grecia.”
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare