In nuovo rapporto pubblicato ieri dalla ONG con sede a Bruxelles, Seas at Risk, evidenzia il finanziamento sia di pratiche di pesca dannose sia di un aumento della sovraccapacità potenziale – portando alla pesca eccessiva e alla perdita di biodiversità marina, nell’assegnazione di alcuni sovvenzioni del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
La relazione “How Subsidy Mismanagement is Threatening EU Fisheries” è stata pubblicata mentre i ministri del Consiglio Agricoltura e pesca dell’UE, il Parlamento europeo e la Commissione europea si riuniscono per negoziare l’eventuale reintroduzione di sussidi dannosi alla pesca nel futuro FEAMP, in inosservanza degli avvertimenti emessi dalla comunità scientifica internazionale e da numerose istituzioni internazionali.
La relazione dimostra che le società di pesca possono espandere le proprie capacità con il sostegno, ad esempio, del regime di “avvio delle attività per i giovani pescatori” del FEAMP; ciò è contrario allo scopo principale del FEAMP, che è quello di promuovere la transizione verso una pesca ecologicamente sostenibile e di adeguare la capacità della flotta europea di porre fine alla pesca eccessiva, in linea con l’obiettivo della politica comune della pesca europea. L’analisi rileva inoltre che la maggior parte del denaro pubblico speso per il regime di “avvio di attività di giovani pescatori” sembra perpetuare pratiche di pesca dannose, anziché favorire la transizione verso la pesca a basso impatto.
“Questi risultati indicano che quelli che sono stati percepiti come ‘sussidi innocui’ potrebbero in effetti essere dannosi perché le garanzie ad essi collegate non sono né sufficienti né applicate correttamente”, ha affermato Andrea Ripol, responsabile della politica della pesca Seas at Risk. “Se questo è già il caso di sussidi ‘innocui’ come il ‘regime dei giovani pescatori’, tali sussidi dannosi ampiamente noti non dovrebbero essere reintrodotti in alcun modo, poiché sarà quasi impossibile garantire che i sussidi per la sostituzione del motore, la costruzione di nuovi pescherecci o le cessazioni permanenti e temporanee abbiano le giuste condizioni o controlli previsti per mitigare i loro effetti dannosi. I colegislatori devono impedire l’introduzione di sussidi dannosi per la pesca nel futuro FEAMP se vogliono essere all’altezza delle ambizioni politiche promesse con il Green Deal europeo”
Garantire che sussidi dannosi siano vietati nel prossimo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca è uno dei passi cruciali per consentire il recupero dell’oceano. Ciò è stato fissato anche nel Manifesto blu, la tabella di marcia per rendere l’oceano sano entro il 2030, che è stata supportata da oltre 100 ONG.
Il rapporto è disponibile qui