“I decisori politici non possono fare delle scelte buone se non tengono conto dei dati scientifici”, lo ha dichiarato a Pesceinrete l’europarlamentare genovese Renata Briano, a margine di un incontro avuto con ricercatori e studiosi coinvolti nel progetto Success, presentato a Slow Fish lo scorso fine settimana.
“L’unione europea spende 411 milioni di euro per pulire le spiagge. Immaginiamo se, lavorando sulla prevenzione, investissimo questi soldi nella ricerca”, ha proseguito l’europarlamentare. “Noi già basiamo le nostre decisioni sulla scienza e sui dati scientifici ma, la ricerca ha bisogno di ulteriori risorse perché a volte i dati mancano e per noi questo è un vulnus incolmabile”. “I progetti portati avanti nell’ambito di programmi come Horizon 2020 o Life rappresentano un vanto europeo dal momento che puntano al progresso”.
In merito a Slow Fish, che ha chiuso i battenti ieri con un numero record di visitatori, la Briano ha detto: “Slow Fish racchiude in sé l’essenza della politica che dobbiamo portare avanti, dal momento che riesce a mettere insieme tutti, scienziati, consumatori, pescatori, produttori, imprese di trasformazione, amministrazioni. Dovrebbe essere, come proposto da Slow Food un evento biennale ma senza mai interruzioni, che con un lavoro ininterrotto interagisca con tutti i protagonisti della pesca mediterranea”.