Un sondaggio effettuato da YouGov per Oceana ha rivelato che il 65% del pubblico britannico intervistato si è detto non sicuro circa la capacità post-Brexit del governo del Regno Unito di fermare la pesca eccessiva, rispetto a quanto sarebbe stato possibile fare sotto la guida dell’UE.
Quello della pesca eccessiva è uno dei problemi più critici che affrontano i nostri oceani. Il destino della pesca del Regno Unito ha caratterizzato in maniera fondamentale il dibattito della Brexit, con i principali attivisti Boris Johnson e Nigel Farage che nei loro discorsi hanno citato spesso come un esempio di cattiva gestione l’UE, anche se il Regno Unito ha sempre svolto un ruolo attivo nella definizione dei limiti di cattura.
“La Brexit è un’opportunità per il Regno Unito di rilanciare la propria industria della pesca, stabilizzare gli ecosistemi minacciati e creare migliaia di nuovi posti di lavoro, ma questo avverrà solo se la pesca eccessiva sarà fermata. Il governo britannico deve mantenere le promesse fatte durante la campagna della Brexit di una pesca in grado di prosperare senza la guida dell’UE. Questo avverrà solo se la pesca eccessiva sarà fermata”, spiega Lasse Gustavsson, direttore esecutivo, Oceana in Europa.
È interessante notare che, anche se il 46% degli intervistati non è sicuro che la Brexit avrà un influsso positivo sulla lotta alla pesca eccessiva, la percentuale sale al 60% in Scozia. L’industria della pesca scozzese contribuisce fino a due terzi sul totale del pesce pescato nel Regno Unito e il paese, durante il referendum dello scorso anno, ha votato per rimanere nell’UE.
Il sondaggio ha anche rivelato una scioccante mancanza di conoscenza da parte del pubblico sulla pesca eccessiva in Europa. Il rapporto ha rivelato che il 64% degli stock ittici europei sono attualmente sovrasfruttati. Tuttavia il 31% dei britannici ha dichiarato di aver sottovalutato il problema il 52% ha detto di non esserne a conoscenza.
La pesca eccessiva sta riducendo di anno in anno la quantità di pesce disponibile in acqua e minaccia gli ecosistemi marini e il sostentamento dei pescatori. Ma se sarà fermata e le risorse ittiche saranno gestite in modo sostenibile, potrebbero aumentare le catture di quasi il 60% in più di pesce in meno di 10 anni.
#StopOverfishing
Oceana ha creato una campagna che mira a mobilitare i cittadini europei nella lotta contro la pesca eccessiva. Un nuovo sito stopoverfishing.eu permette ai visitatori di ‘creare un pesce virtuale’ o scegliendo una delle specie rappresentate o utilizzando l’hashtag #StopOverfishing sui social media. Gli utenti del sito saranno incoraggiati a intraprendere azioni per fermare la pesca eccessiva durante tutto l’anno. Il messaggio di fermare la pesca eccessiva sarà ascoltato da politici e dai responsabili decisionali.
Il sondaggio commissionato da Oceana, ha toccato anche l’Italia dove il 90% degli intervistati sottovaluta (47%) o ha dichiarato di non conoscere (43%) il problema del sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Questo risultato è preoccupante soprattutto in considerazione del fatto che nel Mediterraneo, dove opera la stragrande maggioranza della flotta peschereccia italiana, la sovrapesca raggiunge il 96%.