“Nei prossimi anni si potrà pescare più tonno rosso, ma l’80% di questo quantitativo aggiuntivo di cattura rischia di essere assegnato dall’Italia alla pesca accidentale e accessoria, penalizzando chi già opera nel comparto e chi vorrebbe farlo”. È l’Allarme lanciato da AGCI Agrital e Federcoopesca-Confcooperative dopo il via libera in Commissione agricoltura della Camera dei deputati ad un emendamento al testo unificato per il settore ittico che indica le chiavi di ripartizione nazionale del maggior quantitativo pescabile di tonno rosso nel periodo 2018-2020.
“In vista degli aumenti dei quantitativi massimi di cattura, legati al buono stato della risorsa, da più parti è stata invocata una ripartizione più equa delle quote. Questa scelta però scontenta tutti perché dell’ulteriore quantitativo pescabile non beneficeranno né le imprese già assegnatarie di quote, né quelle che invece avrebbero voluto essere titolari di una quota, ma al momento non lo sono”, sottolineano le due associazioni.
“Avremmo preferito un sistema che riequilibrasse la ripartizione aumentando la platea delle barche autorizzate, includendo ad esempio quelle che pescano il pesce spada, in riferimento soprattutto ai palangari derivanti. Così invece, non solo si negano ambizioni imprenditoriali, ma si rischia un effetto dumping tra operatori europei, in particolare francesi e spagnoli che potranno supplire ad una diminuzione del prezzo del prodotto, legato ad una maggiore offerta, con un aumento di quota. Per gli italiani non sarà, invece, possibile farlo. Fondamentale ripensare alle scelte delle ultime ore” concludono AGCI-Agrital e Federcoopesca .
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