Lo scorso 24 luglio si è svolto a Roma presso la sede del Mipaaft un
tavolo tecnico che ha visto riuniti alcuni stakeholder coinvolti nel commercio di
tonno rosso del Mediterraneo.
L’iniziativa di costituire una filiera tutta italiana porterebbe ad un incremento dell’occupazione, anche giovanile, e ad una valorizzazione del prodotto locale pescato, potenziando il turismo enogastronomico.
La questione della pesca del tonno rosso è però ben più complessa, non riguarda solamente il modo di immissione sul mercato del prodotto.
È di recente pubblicazione la Raccomandazione Iccat 18-02, che abolisce il requisito minimo di 5 tonnellate imposto, negli anni precedenti, alle piccole imbarcazioni artigianali. Il limite è stato cancellato a seguito dei dati forniti alla segreteria Iccat sulle catture accidentali ed accessorie effettuate dalle piccole imbarcazioni.
Al par. 19 a), la stessa raccomandazione indica che, se una CPC possiede piccole imbarcazioni costiere, essa dovrà assegnare una quota settoriale specifica per queste barche, stabilendo monitoraggio, controllo ed ispezione oltre a misure supplementari di controllo sul consumo di quota.
L’ art. 3 del D.M.210 del 16/05/2019 riporta per coerenza la stessa Raccomandazione 18-02 e stabilisce i criteri di definizione del termine “piccola pesca artigianale”.
In sede di convocazione del Sottocomitato 2 del periodo intersessionale, le CPC presentano i propri piani di gestione della capacità di pesca annuale. Si renderà necessario, ai fini dell’applicazione della succitata raccomandazione 18-02 e, ai sensi dell’art 17 del Reg.ue 1380/2013, una rimodulazione dei piani di pesca introducendo la voce segmento di “piccola pesca artigianale”.
Claudia Lo Martire