“Consideriamo positiva la decisione del governo e ci auguriamo che il parlamento ratifichi, al più presto, anche la stessa Convenzione ILO C 188 sul lavoro decente nella pesca, approvando la proposta di legge che giace alla Camera dal gennaio 2016”. Così la segretaria generale della Uilapesca Enrica Mammucari commenta la decisione del governo di procedere, con la legge di delegazione europea 2018, a recepire la direttiva europea relativa all’accordo tra le parti sociali europee sulla Convenzione ILO C 188.
“Non vorremmo trovarci nella situazione paradossale di recepire una direttiva che riguarda una convenzione internazionale non ancora ratificata dall’Italia” spiega Mammucari “Ci auguriamo, quindi, che i due procedimenti avanzino rapidamente insieme, anche perché ci sarà da rivedere la normativa nazionale per renderla conforme, se necessario, sia alla Direttiva che alla Convenzione”.
La Convenzione C 188
La Convenzione C 188 è stata approvata dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) nel 2007 e mira a garantire condizioni di lavoro decenti per i pescatori, definendo degli standard minimi in materia di organizzazione del lavoro a bordo, sicurezza e salute, assistenza sanitaria e protezione sociale. La Convenzione è entrata in vigore il 16 novembre 2017. Sebbene tutti i 27 paesi membri dell’Ue l’abbiano approvata, solo Francia, Estonia e Lituania l’hanno ratificata. Il 21 maggio 2012, le organizzazioni europee delle imprese e cooperative di pesca (Cogeca e Europêche) e dei sindacati (Etf) hanno concluso un accordo per l’attuazione della convenzione C 188 nel diritto comunitario, al fine, si legge nell’accordo, di “incoraggiare gli Stati membri a ratificare la convenzione”.
“Siamo sodisfatti” ribadisce il segretario nazionale Uilapesca Fabrizio De Pascale “anche in considerazione del grande lavoro di informazione e sensibilizzazione che la nostra organizzazione ha svolto in questi anni per promuovere la Convenzione ILO e l’esigenza di legare il tema del lavoro decente al problema della pesca illegale INN”.
“Il recepimento della direttiva e, come auspichiamo, anche della Convenzione” spiega De Pascale “comporterà nuove responsabilità per l’Italia che dovrà assicurare l’applicazione e il rispetto delle norme in esse previste. In particolare, occorrerà definire strumenti e attribuire competenze in materia di controllo e ispezione, organizzare e curare la formazione professionale degli ispettori, garantire un sistema adeguato di consultazione con le parti sociali su tutti i temi per i quali la Convenzione prevede questa procedura”.