È una lotta contro il tempo quella che si sta combattendo contro il contagio. Combattono prima di tutto i medici, gli infermieri e i vari operatori; combattono i governatori regionali, i sindaci e ora, a quanto pare, anche le forze armate.
Si lotta contro il tempo anche per cercare di limitare quanto più possibile i danni di una crisi economica che rischia di portare al collasso vari settori produttivi.
Dopo il sigillo apposto al DL Cura Italia, i Ministeri di competenza stanno cercando di mettere a punto le modalità attuative necessarie ad attivare le misure di sostegno economiche previste dal Decreto stesso. Si cerca di fare presto: è necessario aiutare le famiglie, i lavoratori e le imprese.
Il Mipaaf, e più precisamente la DG Pesca, attraverso una circolare ad hoc, ha già predisposto puntuali indicazioni per le imprese costrette a interrompere forzatamente le attività a causa dell emergenza sanitaria e che quindi vogliono accedere al Fondo straordinario previsto appositamente dal Governo. Lo stesso DL, lo ricordiamo, ha esteso anche al settore pesca la Cassa Integrazione Straordinaria in deroga e alcune importanti esenzioni.
“Apprezziamo lo straordinario impegno con cui il governo sta lavorando per aiutare non solo la pesca ma tutti i settori economico/ produttivi italiani; ringraziamo la Ministra Bellanova che con eccezionale sforzo, e in concerto con altri colleghi, è riuscita a reperire i fondi da mettere a disposizione dei nostri pescatori e delle nostre imprese di pesca”, dichiara Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.
“Ma la strada è tutta in salita e le misure previste dal Cura Italia, seppur importanti non sono risolutive”, prosegue Scognamiglio.
“Si sta delineando, anche per la pesca , una crisi di vaste proporzioni e dalle conseguenze ancora tutte da valutare. Bene dunque la CIS in deroga anche per la pesca, bene le risorse destinate alle imprese che interrompono temporaneamente ma non basta, servono altre soluzione magari dagli dagli effetti più immediati. Pensiamo, ad esempio, al reddito di cittadinanza anche per i pescatori costretti all’inattività: sostegno di immediata fruizione. La cassa integrazione infatti, così come il risarcimento previsto per l’arresto temporaneo, sono introiti posticipati rispetto all’attualità dell’esigenza economica dei lavoratori. Purtroppo, ribadisco, le misure economiche a sostegno dei pescatori contenute nel Cura Italia non bastano: sono solo il primo passo, il cammino è lungo, ma ce la dobbiamo fare”, conclude Scognamiglio.