FAO e IMC iniseme per manuale su cefalo da bottarga – Tra i settori dell’agroindustria, l’acquacoltura è quello in più rapida crescita, sostenuto da importanti innovazioni in tutti gli ambiti della catena produttiva.
Affinchè lo sviluppo di tale settore continui in modo sostenibile si è individuata la necessità di diversificare le produzioni e di promuovere l’allevamento di specie sostenibili.
Al contrario delle specie più comunemente allevate, il cefalo da bottarga (Mugil cephalus), appartiene ai più bassi livelli trofici, è un onnivoro detritivoro caratterizzato da carni sapide e di elevata qualità organolettica. È una specie molto resistente che si adatta molto bene a diverse condizioni di allevamento, tollera bassi livelli di ossigeno disciolto nell’acqua ed elevate temperature. Inoltre, dalla lavorazione degli ovari delle femmine di cefalo si ottiene la bottarga di muggine, un prodotto di pregio, dall’elevato valore economico e caratterizzato da una domanda in continua crescita.
Per tutti questi motivi il cefalo è considerato dall’acquacoltura mondiale, una delle specie più promettenti.
A fronte di questo crescente interesse, si osserva da decenni un impoverimento delle popolazioni naturali e fluttuazioni della produttività delle lagune per questa specie.
In Sardegna, ed in particolare nella provincia di Oristano, risiede la più grande industria della bottarga d’Europa, tuttavia soltanto il 2% circa della bottarga sarda è ottenuta da cefali delle lagune locali.
L’International Marine Centre – IMC (Oristano), che ha tra i suoi principali obbiettivi quello di supportare le imprese locali che utilizzano nei propri processi produttivi risorse marino costiere, sviluppando, implementando e trasferendo nuovi protocolli produttivi, ha lavorato in questi anni sulle tecniche di acquacoltura del cefalo. Infatti, soltanto sviluppando le tecniche di riproduzione ed allevamento della specie sarà possibile garantire alla vasta filiera della bottarga, la stabilità produttiva di cui necessita.
In questi anni l’IMC ha condotto, anche attraverso collaborazioni con enti di ricerca nazionali ed internazionali, una ricerca applicata arrivando a mettere a punto le metodiche di riproduzione in cattività ad ottenere con successo la riproduzione del cefalo, a descrivere per la prima volta lo sviluppo ontogenico (sviluppo degli organi) e scheletrico di larve allevate, migliorando così i protocolli di produzione degli avannotti.
Il dott. Dario Vallainc spiega: “Abbiamo descritto la crescita in diverse condizioni di salinità, definito protocolli di trasporto delle uova fecondate perché le larve potessero essere allevate in tutta la Sardegna ed oltre. Abbiamo seminato migliaia di giovanili in diverse lagune della Sardegna e trasferito i protocolli di riproduzione ed allevamento a numerose imprese locali, sia cooperative di pesca, sia imprese acquicole”.
Grazie a questi risultati il ricercatore dell’IMC, il dott. Vallainc, è stato incaricato dalla sede della FAO delle Nazioni Unite (Roma) di redigere un manuale tecnico sulla riproduzione del muggine da bottarga.
“Il manuale sarà disponibile a tutte le avannotterie del mondo, riporterà i protocolli produttivi per ogni fase della crescita e rappresenterà la base per dare impulso all’allevamento della specie”, afferma il responsabile ed esperto in acquacoltura, Alessandro Lovatelli, che nell’ambito del processo di definizione dei contenuti del manuale tecnico e della programmazione delle attività previste, ha voluto recarsi in Sardegna per visitare l’IMC, i suoi laboratori e conoscere meglio il contesto locale della pesca e dell’acquacoltura.
Ha ringraziato il Centro per l’interesse a collaborare con la FAO e per la disponibilità a condividere importanti conoscenze tecniche acquisite nel corso di anni di ricerca. Ha concluso che “questo incontro rappresenta l’inizio di una collaborazione a lungo termine che potrà portare all’organizzazione di un workshop internazionale che avrà l’obbiettivo di discutere i progressi sull’allevamento del cefalo non solo su scala Mediterranea ma mondiale”.
Durante la visita del dott. Lovatelli, i pescatori del consorzio Pontis, hanno potuto illustrare i progetti futuri, le criticità e i punti di forza propri del mondo della pesca lagunare toccando temi che accomunano la gran parte delle coop. di pesca della Sardegna e oltre. Il dott. Lovatelli si è inoltre congratulato con il consorzio per l’elevata qualità dei suoi prodotti.
FAO e IMC iniseme per manuale su cefalo da bottarga