Secondo l’ONU, l’acquacoltura marittima sostenibile sarà senza dubbio un’importante fonte di cibo negli anni a venire. Non solo il 70 per cento della superficie del mondo è coperta dall’acqua, ma la produzione di pesce richiede anche meno risorse rispetto alla produzione di cibo sulla terra.
La Norvegia sicuramente si colloca tra quei paesi con maggiori competenze in quanto ad allevamenti ittici. L’industria del salmone in particolare ha diverse sfide ambientali da risolvere. Ma mentre l’acquacoltura di alcune altre specie è ancora nella fase primaria in termini di sviluppo tecnologico, l’industria globale del salmone è avanzata e sviluppata tecnologicamente.
Molte di queste tecnologie sono state sviluppate in Norvegia e possono contribuire a migliorare l’acquacoltura e la produzione di alimenti sani, su base globale. In Norvegia sono stati sviluppati ceppi di salmone che sono più resistenti ai pidocchi e a una serie di malattie comuni del salmone. Questo non solo migliora il benessere dei pesci, ma riduce anche l’impatto del settore sull’ambiente.
Attraverso l’allevamento di nuovi ceppi, si possono evitare gli effetti negativi dell’allevamento di salmone. In Norvegia si è quasi eliminato il virus IPN altamente dannoso utilizzando la moderna tecnologia di allevamento per selezionare i pesci che sono naturalmente resistenti alla malattia. Si stanno ora applicando questa tecnologia e la conoscenza negli allevamenti di gamberi e tilapia più sostenibili in altre parti del mondo.
La tilapia è una fonte vitale di cibo per milioni di persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Nuovi allevamenti più sostenibili permettono di produrre alimenti sani per più persone, utilizzare meno medicine e ridurre l’impronta ambientale dell’industria.