Secondo un gruppo di ricercatori norvegesi, la robotica sta avvicinando sempre più la prospettiva dell’utilizzo di imbarcazioni senza equipaggio in impianti d’acquacoltura off-shore.
“Ci sono molti vantaggi nell’utilizzo di cosiddetti sistemi in remoto e autonomi“, afferma Per Rundtop, ricercatore presso SINTEF Ocean. “Richiedono meno risorse, le ispezioni possono essere svolte tutto il giorno e la sicurezza del personale non è un problema”.
Attualmente, le navi di servizio con equipaggi a bordo vengono utilizzate per svolgere compiti quotidiani, compreso tutto ciò che riguarda il controllo del benessere del pesce fino alle ispezioni degli impianti e il razionamento degli alimenti. Tuttavia, queste operazioni possono diventare più impegnative per via dei piani dell’industria atti ad utilizzare strutture in mare aperto, dove le condizioni meteo marine sono più dure.
Ecco perché i ricercatori stanno lavorando per assemblare una squadra di robot in grado di svolgere questi compiti.
I ricercatori di SINTEF e NTNU, insieme agli sviluppatori e programmatori di aziende tra cui Maritime Robotics, Argus Remote Systems and Lerow, stanno lavorando insieme per consentire ai sistemi robotici di attuare i compiti attualmente svolti da persone.
Il progetto è chiamato ARTIFEX.
“Abbiamo già sviluppato una grande quantità di nuove tecnologie.” Afferma Eirik Evjen Hovstein (Maritime Robotics). “Navi autonome a controllo remoto, droni e Remotely Operated Vehicles (ROV) che possono svolgere compiti come ispezioni e manutenzione subacquea. La sfida è di mettere insieme queste tecnologie.”