Più risorse per la pesca, per i giovani che vogliono lavorare nel settore e per la competitività delle imprese. A chiederlo è l’assessore con delega alla pesca marittima e alle politiche comunitarie della Regione Marche, Manuela Bora, intervenuta a Bruxelles nell’ambito di un seminario organizzato dalla direzione generale affari marittimi e pesca della Commissione europea in collaborazione con la Conferenza delle regioni periferiche e marittime d’Europa sul tema della ‘Blue economy’.
“La Regione Marche non poteva mancare a un evento come questo – ha spiegato l’assessore – perché siamo al terzo posto in Italia per quanto riguarda la produzione ittica, dalle Marche proviene il 13% delle trote allevate in Italia e sul nostro territorio abbiamo la cooperativa che produce il più alto numero di vongole di tutta Europa. Non solo – ha aggiunto Bora – facciamo parte della strategia per la creazione della macroregione Adriatico-Ionica, dove la pesca è un pilastro fondamentale. Ancona si colloca proprio al centro di questa regione e si candida come capitale di tutta l’area”.
‘Blue economy’, però, significa anche ricerca tecnologica, maggiore efficienza energetica e rispetto dell’ecosistema. Per questo “le Marche intendono affiancare ai fondi di supporto al settore ittico altri fondi europei, come Horizon e Life (per l’innovazione e la conservazione dell’ambiente)”, ha dichiarato l’assessore. “Tuttavia – ha continuato Bora – la Commissione ha dato molta attenzione all’acquacoltura e a nuove misure ambientali, ma sono ancora troppo scarsi i finanziamenti dedicati alla pesca. E riguardo alla tutela dell’ambiente, troppo poche sono le risorse a disposizione per la competitività delle imprese. Questa situazione ha una serie di ripercussioni in diversi ambiti. Ad esempio, ci sarebbe bisogno di modernizzare la flotta a disposizione”.
“In campagna elettorale ho fatto una dura battaglia per i giovani, che notoriamente hanno scarsi mezzi finanziari per effettuare investimenti importanti come l’acquisto di un peschereccio. Mi impegnerò quindi – ha concluso Bora – affinché ci siano delle risorse dedicate all’acquisto della nuova flotta ma anche all’innovazione”