La pesca sana è fondamentale per un oceano pienamente funzionante, che a sua volta è vitale per la salute del nostro pianeta e di tutti coloro che ci vivono. L’oceano copre oltre il 70% della superficie terrestre, ospita più della metà delle specie del mondo e fornisce cibo e mezzi di sussistenza per centinaia di milioni di persone, in gran parte attraverso l’industria della pesca globale, un affare da molti miliardi di dollari.
Eppure molte attività di pesca internazionali sono mal gestite, con norme e regolamenti che non sono supportati da prove scientifiche. Per contrastare le numerose minacce alla vita marina, la pesca richiede una governance efficace a tutti i livelli e delle politiche che vanno di pari passo con i risultati di ricerche scientifiche.
Per aiutare a raggiungere questo obiettivo, The Pew Charitable Trusts (PEW)raccomanda ai membri della Commissione per la pesca (COFI) e della United Nations Food and Agriculture Organisation(FAO) di apportare numerosi miglioramenti durante la riunione a Roma, in corso fino al 13 luglio per esaminare lo stato della pesca e dell’acquacoltura nel mondo e stabilire accordi globali per un’efficace gestione della pesca. Il COFI, che si riunisce ogni due anni, è l’unico forum intergovernativo a livello mondiale che esamina le questioni internazionali in materia di pesca e acquacoltura e formula raccomandazioni ai governi e agli organismi regionali per la pesca.
A seguire 3 tra i 9 punti importanti d’intervento che il The Pew Charitable Trusts sottolinea:
- Riformare la gestione e il monitoraggio dei trasbordi di pesce: i membri della COFI dovrebbero raccomandare alla FAO di avviare iniziative per produrre linee guida sulle migliori pratiche per la gestione del trasbordo dei pesci in mare. Fino a quando tali orientamenti saranno in vigore, gli Stati di bandiera, gli Stati costieri, gli Stati di approdo e i membri delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) dovrebbero vietare il trasbordo in mare fino a quando non ci siano certezze che contribuisce alla pesca illegale.
- Combattere la pesca illegale: gli Stati membri dovrebbero intervenire per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) implementando una serie di strumenti, alcuni dei quali sono dettagliati di seguito, e mostrando la forte volontà politica necessaria per attuare efficacemente il cambiamento nelle amministrazioni nazionali e organismi regionali. Incoraggiamo i membri della COFI a riconoscere le più ampie implicazioni per la sicurezza della pesca illegale e collaborare per raccogliere e condividere dati sulla pesca e le imprese che la supportano.
- Attuare l’accordo sulle misure dello Stato di approdo (PSMA): i membri della COFI dovrebbero attuare il PSMA, un trattato delle Nazioni Unite per rafforzare e armonizzare i controlli portuali per impedire l’ingresso nel mercato di pesci catturati illegalmente. Gli Stati dovrebbero seguire il loro impegno per l’accordo con azioni efficaci, compresa la riforma delle politiche per soddisfare i requisiti della PSMA e istituire meccanismi per perseguire i pescherecci della pesca INN, formare il personale sulle ispezioni portuali e assicurare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra Stati portuali, di bandiera e costieri.
Adottando queste misure, gli Stati membri della COFI farebbero molto per migliorare la salute e la stabilità della pesca in tutto il mondo e per salvaguardare l’oceano per le molte specie – compresa la nostra – che dipendono da essa.