I ministri dei paesi del Mediterraneo occidentale si sono riuniti ieri a Napoli per sostenere e lanciare l’iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell’economia blu nel Mediterraneo occidentale: una serie di azioni condivise per rendere lo spazio marittimo comune più sicuro, pulito e più produttivo.
I ministri hanno concordato il sistema di governance dell’iniziativa e hanno deciso che il suo comitato direttivo sarà copresieduto da Algeria e Francia nel 2018, Francia e Marocco nel 2019 e Marocco e Italia nel 2020. La riunione informale è culminata con l’adozione di una dichiarazione firmata dai 10 paesi partecipanti (Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia).
Karmenu Vella, commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “La dichiarazione ministeriale adottata oggi testimonia la volontà politica dei paesi di promuovere una crescita sostenibile nella regione WestMe. Se vogliamo un mare Mediterraneo sicuro e pulito, dobbiamo unirci. Se vogliamo creare posti di lavoro e disporre di una Blue Economy sana e sostenibile, dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione ed è bello vedere che sia i paesi partner dell’UE che quelli meridionali stanno condividendo l’iniziativa con la stessa convinzione”.
Fathallah Sijilmassi, Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo, ha dichiarato: “L’economia blu è un motore trainante per lo sviluppo sostenibile e la creazione di posti di lavoro nella regione, contribuendo così allo sviluppo umano, all’integrazione regionale e alla stabilità. Siamo qui oggi per rafforzare le dimensioni regionali e sub-regionali dei nostri sforzi comuni di cooperazione al fine di promuovere un’agenda positiva e condivisa per iniziative e progetti tangibili nel Mediterraneo.
Parallelamente all’incontro ministeriale, il convegno dell’Unione europea per le due parti del Mediterraneo sull’economia blu si è svolto il 29-30 novembre a Napoli. La conferenza ha riunito 400 partecipanti provenienti da 30 paesi che rappresentano autorità nazionali, regionali e locali, il settore privato, organizzazioni internazionali, università e organizzazioni della società civile impegnate in questioni marittime . Le parti interessate hanno discusso opportunità e sfide per i settori dell’economia blu nel Mediterraneo e i modi per stimolare l’economia e creare posti di lavoro. Al termine della sessione plenaria ad alto livello della conferenza, il Segretariato dell’Unione per il Mediterraneo e la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM-FAO) hanno firmato un memorandum d’intesa sulla pesca sostenibile.