Dalle alici al fico per celebrare il mediterraneo e le sue stagioni – Il Comune di Pollica e il Future Food Institute continuano a celebrare il Mediterraneo e la cultura del territorio, approfondendo le opportunità di crescita economica provenienti dal mare e dalla pesca artigianale e dall’agricoltura delle colline della macchia mediterranea.
Oggi, presso il Castello dei Principi Capano, si svolge l’ultimo appuntamento, contemporaneamente cena ed esperienza, per trasmettere agli ospiti e ai turisti i valori della mediterraneità con i tre protagonisti peculiari della Dieta Mediterranea: i pescatori delle alici di Menaica, la filiera del fico bianco del Cilento e le erbe aromatiche del Cilento.
Ospiti dei lavori sono Vittorio Rambaldo e Donatella Marino di Alici di Menaica, i protagonisti della Cooperativa Nuovo Cilento e Tony di Matteo di Erbe Cilento.
L’incrocio tra la cultura e la pesca del mare del Cilento e la tradizione della coltivazione del fico bianco del Cilento rappresenta un passo ulteriore nell’identificazione collettiva dei valori del Mediterraneo e per la promozione di un territorio riconosciuto quale patria eccellente di longevità, tutela della biodiversità, scoperta del mare e delle colline.
L’idea del Future Food Institute è quella di far comprendere la stagionalità del Mediterraneo, con la celebrazione e la scoperta dei prodotti tipici e il passaggio dall’estate all’autunno. La particolarità dei prodotti tipici campani è che tutti, dai pesci alle verdure, alla frutta, ai formaggi, hanno una stagionalità ben precisa che risulta, molto spesso, breve e determinante per la bontà del prodotto. Le alici di Menaica, ad esempio, si pescano soltanto dal 25 marzo al 22 luglio, le mele zitelle si chiamano così per via della loro maturazione tardiva e la melanzana cima viola viene raccolta due volte all’anno, ma la seconda raccolta è quella da cui proviene la qualità migliore.
Imparare a riconoscere e ad apprezzare la stagionalità dei prodotti tipici del Cilento è il trucco per assaporare sempre i prodotti migliori, raccogliendo l’essenza mediterranea del territorio. Le alici di Menaica provengono da Marina di Camerota, un piccolo porto sul mare che si trova tra Pisciotta e Palinuro e vengono ancora oggi pescate secondo tecniche antiche rimaste uguali. Le alici di Menaica si pescano nelle notti di mare calmo e in tutta Italia è conosciuta la tradizione della colatura di alici, un liquido ambrato che viene fuori dalle alici durante il loro periodo di stagionatura sotto sale. Le alici di Menaica si distinguono dalle altre per via della loro carne rosata e si cucinano in mille modi diversi. Le alici pescate con metodi artigianali vengono eviscerate ancora sulla barca, sfilettate e messe sotto sale non appena rientrati al porto. Inoltre, anche in questo caso il tempo diviene alleato di qualità poiché il prodotto ittico viene messo a stagionare in cantine fresche e asciutte per circa tre mesi.
La stagionalità del vivere mediterraneo è riscontrabile con la fine del periodo dedicato alle alici di Menaica e l’entrata in scena del prelibatissimo fico bianco del Cilento. I fichi raggiungono il loro massimo sviluppo alla fine del periodo estivo, infatti, li possiamo trovare maturi tra il mese di agosto e quello di settembre. Il fico bianco del Cilento DOP non è altro che la varietà bianco del Cilento essiccata. Il suo nome deriva dal fatto che i suoi frutti essiccati hanno la buccia di colore chiaro, a differenza degli altri fichi secchi. In commercio, il fico bianco del Cilento si trova anche farcito con mandorle, noci e altra frutta secca tipica. I fichi sono prodotti molto versatili e numerose sono le ricette che accompagnano la preparazione dei piatti locali, con la realizzazione di menù completi che spaziano dall’antipasto al dolce e numerose sono le pietanze che incrociano i prodotti del territorio collinare, del mare e la riscoperta delle stagionalità del Mediterraneo.
Dalle alici al fico per celebrare il mediterraneo e le sue stagioni