“Questi tagli arrivano in un momento in cui ci stiamo adattando al divieto di rigetto e solo a pochi mesi di distanza da una revisione di tutte le norme tecniche, non lasciando spazio per la regolazione”. È questa la considerazione di Europêche in relazione al recente accordo su TAC e quote nel Mar Baltico.
“Il nostro obiettivo è quello di vedere popolazioni di specie ittiche sane e l’amministrazione raggiungere un accordo equo e realistico per il Baltico, garantendo vitalità al settore” ha dichiarato Kathryn Stack, che altresì riconosce come il calo del 20% nella quota di merluzzo bianco “sarà visto come un colpo al duro lavoro e all’ impegno dei pescatori”, in relazione ai loro sforzi nell’ambito del rigoroso piano di gestione della specie.
Oltre a questo gli Stati membri dell’UE hanno concordato una serie di misure volte a proteggere le popolazioni ittiche occidentali per accelerare il loro recupero. Tra queste, la chiusura delle catture per un periodo di sei settimane durante il ciclo riproduttivo che intercorre dalla metà di febbraio alla fine di marzo 2016.
Stack ha anche parlato dell’accordo atto a interrompere la pesca del merluzzo tra febbraio e marzo negli stock orientale e occidentale, “un accordo problematico” ha affermato, nella misura in cui “mentre una chiusura dovrebbe prevedere eccezioni per le imbarcazioni più piccole, questa non si basa su nessun ragionamento scientifico che prenda in considerazione anche la deposizione delle uova in quel periodo dell’anno” ciò sarà “molto dannoso per la pesca costiera e darà uno schiaffo in faccia ai pescatori”.
Secondo Europêche “non solo maturerà pochi benefici, ma tale chiusura sarà anche dannosa per gli stock che si sposteranno con difficoltà verso zone più vulnerabili”.
“Ci auguriamo che la scienza possa superare velocemente questi problemi rivalutando gli stock di merluzzo bianco”.