Una flotta internazionale di sei navi di ricerca guidata dall’Australia è diretta verso il Pianoro delle Kerguelen, 3000 km a sudovest, per studiare come e quanto declinerà il krill, la fonte di cibo di balene, foche e pinguini nell’Oceano Meridionale, con il riscaldamento delle acque. Il capo missione Andrew Constable, a bordo dell’Aurora Australis della Divisione Antartica Australiana, dirige la missione di due mesi di 44 ricercatori provenienti da Cina, Gran Bretagna, Francia e Giappone. Gli scienziati studieranno le popolazioni di krill raccogliendo campioni e ed eseguendo misurazioni in multiple località, per determinare i fattori chimici e fisici che controllano la crescita del fitoplancton e dello zooplancton, i minuscoli organismi che sostengono la vita degli oceani. Il pianoro delle Kerguelen di origine vulcanica, grande quasi tre volte il Giappone, ritenuto un continente sommerso, è un ‘punto caldo’ biologico dove folte popolazioni di krill sostengono la fauna marina. Vi è il timore che il riscaldamento globale stia riducendo l’anello di acqua gelida attorno all’Antartide, a sua volta destabilizzando il delicato ecosistema della regione. Si teme che l’habitat di acqua fredda dei minuscoli invertebrati si contragga verso l’Antartide, con l’effetto di meno cibo per la fauna marina, ha detto Constable alla radio nazionale Abc prima della partenza dell’Aurora Australis da Hobart in Tasmania. “Questa ricerca è vitale, perché dipendiamo da quest’area per la conservazione dell’ambiente e per la pesca”, ha aggiunto. “E’ importante comprendere cosa avviene alla distribuzione del krill durante questo secolo, poiché gli oceani continuano a riscaldarsi e a diventare più acidi”.
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