Dopo il ritiro di pangasio dagli scaffali di tutta Europa, la Europe Global Aquaculture Alliance (GAA) cerca di fare chiarezza sulla questione. “Ci sono state campagne anti-pangasio sui social media che hanno travisato la realtà”, fa sapere GAA in un comunicato. “Tuttavia, le affermazioni fatte in queste campagne sono state contestate con successo da studi scientifici.”
GAA ha citato Simon Bush, professore di politica ambientale presso l’Università di Wageningen, che ha detto: “Il pangasio è stato oggetto di allarmismi alimentari e ambientali ma, a ben guardare le affermazioni fatte, mancano di sostanza”.
“La nostra analisi mostra che le affermazioni fatte sul pangasio non corrispondono al rischio sicurezza molto limitato e al limitato impatto ambientale osservati negli studi scientifici. In realtà, il pangasio è un prodotto relativamente nuovo nei mercati occidentali che ha trovato una nicchia importante nella vendita al dettaglio e nella ristorazione ed è forse vittima del suo stesso successo.”
GAA ha anche citato il professore Patrick Sorgeloos ( Ghent University), che sostiene: “Il pangasio è sano, i media però ne hanno diffuso erroneamente una cattiva immagine. La ricerca di alcuni scienziati olandesi ha dimostrato che il contributo del settore pangasio all’inquinamento del fiume Mekong è trascurabile “.
Rispondendo alle affermazioni sugli impatti ambientali negativi dell’allevamento del pangasio, Dan Lee (GAA’s Best Aquaculture Practices ) ha detto: “Tutte le specie di pesci, sia in un un ambiente naturale sia in un impianto d’acquacoltura, interagiscono con l’ambiente circostante. Il pangasio non fa eccezione e le interazioni derivanti dai sistemi di produzione nel sud est asiatico hanno il potenziale per generare impatti negativi localizzati”.
“Per questo motivo, organizzazioni come il Aquaculture Stewardship Council and BAP, hanno stabilito standard di produzione e ambientali per gli allevamenti di pesci al fine di riconoscere quei produttori che mitigano contro quei potenziali impatti negativi.”
L’intervento di Europe Global Aquaculture Alliance arriva dopo che un certo numero di catene di supermercati, tra cui Carrefour, hanno rimosso la specie dai propri scaffali nei paesi europei.