Assoittica Italia ha incontrato la dott.ssa Gaetana Ferri – Direttore Generale della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione – Ministero della salute.
Di cosa si occupa la Struttura che dirige e gli uffici che da essa dipendono?
La Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) alla quale sono preposta da circa 1 anno consta di otto uffici. Si occupa di alimenti particolari, integratori e nuovi alimenti; di sicurezza nutrizionale e informazione ai consumatori; di aspetti sanitari relativi a tecnologie alimentari (OGM, materiali a contatto, additivi alimentari, etc.); di igiene degli alimenti e attività di export; di sicurezza e regolamentazione dei prodotti fitosanitari, di emergenze alimentari e pianificazione dei controlli. La Direzione, mediante l’ufficio 3, è anche investita dell’organizzazione del sistema di audit sui sistemi regionali di prevenzione concernenti la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria, attività sottoposta anche ad audit da parte dell’Unione europea. La DGISAN è il punto di gestione del sistema di allerta rapido per mangimi e alimenti nazionali e comunitari ed è l’autorità competente e il punto di contatto nazionale per il piano integrato dei controlli nel quale le attività di controllo sulle produzioni alimentari sono integrate con quelle relative ad altri ambiti strettamente correlati, quali sanità e benessere animale, alimentazione zootecnica, sanità delle piante e tutela dell’ambiente.
Qual è la distribuzione territoriale degli uffici che fanno riferimento alla sua Direzione Generale?
La DGISAN non dispone di strutture territoriali in quanto appartiene al livello centrale delle competenze stabilite dal Decreto legislativo 193/2007. La Direzione, tramite l’ufficio 2, fornisce indirizzi operativi per tutto il settore di competenza agli uffici periferici veterinari (UVAC-PIF) in raccordo con la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari e agli uffici periferici di sanità (USMAF-SASN) per i controlli su alimenti e materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti.
Quali tipi di controlli vengono effettuati sui prodotti ittici dal personale afferente alla Sua struttura?
La DGISAN non espleta controlli direttamente sui prodotti ittici; svolge, tuttavia, attività di audit e di ispezione al fine di verificare l’efficacia e l’appropriatezza del controllo ufficiale svolto dalle Autorità Regionali e Provinciali. Sul territorio i controlli sono espletati dalle ASL sulla base della programmazione effettuata dalle medesime ASL in attuazione dei PRIC (piani regionali integrati dei controlli) e del PNI (piano nazionale integrato). Il PNI, previsto dalla normativa comunitaria, descrive il sistema dei controlli sulla filiera produttiva e viene redatto dalla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, in qualità di punto di contatto nazionale.
Ritiene che il controllo effettuato sul territorio nazionale, lungo la filiera ittica, sia tale da garantire il consumatore finale?
Nel precisare che il rischio zero non è ipotizzabile, le azioni svolte hanno come obiettivo quello di ridurre il rischio a livello accettabile o trascurabile. Si deve considerare che la sicurezza del prodotto alimentare ricade fondamentalmente sugli operatori che, attraverso una condotta responsabile ed attenta, devono fornire le garanzie sulla sicurezza dei prodotti alimentari immessi in commercio. A ciò si affianca l’attività del controllo ufficiale che, lungo tutta la filiera, rappresenta il momento di verifica del rispetto delle normative nazionali e comunitarie. Le verifiche, numerose e basate sul rischio, consentono sempre più di tenere sotto controllo i rischi legati alla filiera a tutela della salute dei consumatori. L’evidenziazione di non conformità comporta raccomandazioni da parte della DGISAN alle Regioni per una tempestiva esecuzione di azioni correttive. Si ritiene che la normativa vigente in materia di controllo ufficiale sul settore alimentare fornisca un elevato livello di sicurezza. Rispetto al sistema di Allerta comunitario rapido per alimenti e mangimi, l’Italia è risultata il primo Paese Membro del RASFF per numero complessivo di segnalazioni inviate alla Commissione europea dimostrando, come negli anni passati, una intensa attività di controllo sul territorio nazionale, con un totale di 548 notifiche (pari al 14.6%). Le notifiche che hanno riguardato i prodotti della pesca si riferiscono principalmente alla presenza di metalli pesanti seguiti dalle contaminazioni microbiologiche. L’origine dei prodotti oggetto di allerta è varia, ma i Paesi col maggior numero di notifiche sono stati la Spagna (144), il Vietnam (55), la Francia (40). I prodotti nazionali hanno avuto 20 notifiche.
Quale consiglio darebbe al consumatore finale per l’acquisto ed il consumo di un prodotto ittico sano e sicuro?
Sulla base di quanto già rappresentato in precedenza, appare evidente che il prodotto ittico, se commercializzato attraverso canali legali, offre garanzie in materia di sicurezza degli alimenti. Gli alimenti che il consumatore trova in vendita presso esercizi di vendita regolarmente registrati ai sensi della vigente legislazione europea sono sottoposti all’autocontrollo del produttore che a sua volta è soggetto alla verifica delle Autorità del controllo ufficiale. I consumatori dovrebbero astenersi dall’acquisto di alimenti in assenza di informazioni certe sull’origine e provenienza e che sono immessi in vendita da venditori abusivi ed improvvisati. Il Ministero della salute, con un opuscolo dedicato, ha rivolto ai consumatori consigli per un consumo consapevole dei prodotti della pesca, senza rinunciare ai benefici nutrizionali che li contraddistinguono. Un consiglio rispetto al pescato è, ad esempio, quello di variare le specie consumate, limitando il consumo dei grossi predatori, e per quanto riguarda i molluschi bivalvi preferirne il consumo previa cottura, per minimizzare i rischi microbiologici.