Oceana mostra disappunto in merito al rifiuto dei governi di espandere l’elenco OSPAR delle specie e degli habitat minacciati e in declino, ritardandone ulteriormente la protezione. L’incontro tenutosi a Trondheim (Norvegia) conclusosi ieri, ha visto la presenza di alcuni paesi per concordare azioni volte a migliorare sia la lista inadeguata che le procedure di aggiornamento. Nonostante il motto di OSPAR sia ‘Proteggere e conservare l’Atlantico nord-orientale e le sue risorse,’ alcuni paesi sembrano essere più interessati a danneggiare le specie rispetto a colmare le lacune nella protezione. “L’ultima riunione dell’OSPAR può così essere riassunta: i paesi nord-orientali vedono l’urgenza di proteggere specie minacciate di estinzione o habitat marini fondamentali che sono in declino a causa delle attività umane. Inoltre, non sono stati nemmeno raggiunti accordi su eventuali cambiamenti concreti atti a risolvere il processo di quotazione che finora non è riuscito a riconoscere 8 specie su 10 minacciate. C’è la tendenza ad ignorare le migliori ricerche scientifiche in materia”, ha dichiarato Lasse Gustavsson, direttore esecutivo per Oceana in Europa. Nonostante l’inadeguatezza della lista OSPAR, e l’impegno dei governi per aggiornarla nel 2010, non sono state aggiunte nuove specie o habitat dal 2008 ed alcuna proposta è stata discussa.
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