I pesci mesopelagici possono essere utilizzati come ingredienti per mangimi? – I pesci mesopelagici, piccole specie di pesci che vivono tra i 200 e i 1.000 metri di profondità nell’oceano, rappresentano una potenziale risorsa da utilizzare come ingredienti per gli alimenti per animali. È noto che i pesci mesopelagici siano ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-3 come l’acido docosaesaenoico (DHA) e l’acido eicosapentaenoico (EPA), e siano una buona fonte di vitamina A e B12, nonché di calcio, selenio, ferro e iodio. Essi rappresentano una risorsa non sfruttata, e la loro pesca responsabile potrebbe potenzialmente rispondere all’Obiettivo 14 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, che richiede un uso sostenibile delle risorse marine.
Prima di procedere al loro utilizzo in quanto risorsa, è bene considerare ed esaminare anche i livelli di sostanze nocive in merito a studi antecedenti sulle specie mesopelagiche che hanno individuato negli esemplari di questa categoria contenuto di arsenico, ma questo non fornisce una base completa per la valutazione del rischio, poiché l’arsenico può essere presente in diverse specie chimiche con tossicità variabile.
Dagli studi effettuati, l’arsenobetaina (AB), non tossica, si attesta come la forma dominante nei crostacei mesopelagici e nelle specie ittiche, rappresentando rispettivamente circa il 70% e il 50% della quantità di arsenico totale. Altre specie idrosolubili erano presenti in frazioni minori, compreso l’arsenico inorganico cancerogeno che, nella maggior parte dei campioni, era inferiore al limite di quantificazione.
I pesci mesopelagici possono essere utilizzati come ingredienti per mangimi?