Dalla volontà del Brasile di esportare nel mercato europeo il tonno di qualità proveniente dalle acque dello stato del Ceará nasce il progetto Rastum, a portarlo avanti è l’Osservatorio della Federazione Industriale Federale Ceará (FIEC) che sta lavorando insieme al Ministero dell’Economia del Brasile allo scopo di sviluppare un sistema di tracciabilità per la filiera di produzione del tonno come standard per l’uso sostenibile di risorse marine.
Fino a pochi anni fa, nonostante la buona qualità e l’abbondanza di questo pesce sulla costa del Ceará, il tonno era un prodotto sottoutilizzato, oggi invece si profila all’orizzonte una filiera produttiva effervescente con enormi potenzialità di crescita. Oltre a rifornire tutte le regioni del Brasile, il tonno del Ceará viene già esportato in Cile, Uruguay e Argentina e dopo gli Stati Uniti, un mercato gigantesco che potrebbe portare l’export del settore a un nuovo livello, arriva anche l’ambizioso progetto UE.
FIEC sta collaborando con istituti di ricerca e università per creare un sistema integrato in grado di supportare le aziende e ridurre gli ostacoli alle esportazioni di tonno.
Il progetto di filiera mira a sviluppare soluzioni tecnologiche e tracciabilità delle catture. Alcuni dei punti chiave sono la digitalizzazione e l’automazione dell’industria e della sua catena di produzione, il flusso, il valore e la diagnostica di processo.
Il progetto intende intervenire poi sulla bassa alfabetizzazione digitale di alcuni pescatori migliorandone le competenze ed ancora sulla informazione della sostenibilità dell’attività economica e la qualità del pesce. Dunque il progetto Rastum parte proprio dal basso cioè dai pescatori per preparli attraverso la formazione alle sfide del futuro.